Festival di Venezia dalla cinquantunesima alla sessantesima edizione: da Abel Ferrara a Robert Rodriguez

A un certo punto mi sono reso conto di quello che significa “progresso”. Non sono ancora del tutto convinto che si tratti di un sinonimo di evoluzione. Tuttavia in un certo senso è come cadere dal letto mentre si sta giocando col proprio padre, o fratello, e, invece di fracassarsi completamente la testa, rompersi “semplicemente” un braccio.

Spesso, quando mi aggiro per le vie di Venezia, alla ricerca di tracce del festival, mi rendo conto che la gente ha l’ombrello aperto, ma non riesco a capire se lo fa perchè piove o per ripararsi dal solo. Sono così tante le cose che confondo, con questa confusione di auto e di novità. Anche i colori sono cambiati, non c’è più la discriminabilià di un tempo, dentro e fuori le persone.

E’ come se per qualche motivo le cose si siano complicate in modo esponenziale, abbastanza all’improvviso. Il mio unico timore è quello di non poter assistere, col fiato sospeso e i violini che stridono sadici nelle mie orecchie, a scene di vendetta, in terza persona, quasi bidimensionali, in cui il sangue del riscatto schizza orizzontalmente sulla neve, colorandola in modo caotico.

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Festival di Venezia dalla quarantunesima alla cinquantesima edizione: cos’hanno in comune Francis Ford Coppola e Paolo Villaggio?

Lo scorrere del tempo è scandito dall’alternarsi di colori divesrsi, sulla laguna; il colore del cielo, il colore degli occhi dei turisti, il colore dei sentimenti che aleggiano nell’aria e che lasciano una traccia invisibile ai più, ma dura a scomparire.

Io raccolgo tutto quello che succede qui, come se fossi uno spazzino. Mi muovo furtivo, aspettando che in giro non ci sia nessuno, con un sacchetto che non cambio mai, tanto la capienza è praticamente illimitata: le emozioni non hanno un peso fisico, almeno parlando in modo tradizionale.

Mentre passo attraverso la folla di questa meravigliosa mostra, di questa ricorrenza finalmente annuale, mi rendo conto che mi piace essere circondato dalle persone, aò fine di avere l’impressione che gli sguardi mi si posino addosso, che realmente qualcuno stia cercando me, invisibile testimone, fin dalla prima edizione, di questa eccitante atmosfera.

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Festival di venezia dalla trentunesima alla quarantesima edizione: dalla vittoria di Visconti fino a I Cancelli del Cielo

Quando questi dieci anni saranno passati, di me sarà rimasto qualcosa di importante, me lo sento. Non importa se di nuovo è Agosto e le cose sembrano identiche a come erano due o tre anni fa. Scricchiolante, l’asfalto sornione in siesta intorno alla laguna si prepara a un altro decennio di festeggiamenti cinematografici.

Anche lui sa che il tempo passa,e trasforma le cose in modo da dare anche qualche possibilità di riprendersi, almeno a volte. Chiudo gli occhi e inspiro il desolato fervore, come se in qualche modo riuscissi a bucare lo spazio-tempo e a essere qui, nello stesso luogo, ma in un tempo spostato, anche di poche ore: questa sera.

Mentre Luchino Visconti si lecca le ferite per la seconda volta, mi rendo conto che a volte l’emozione mi fa dimenticare chi sono, e a volte anche cosa sono; spero solamente, visto che sono così confuso, che la mia natura sia tale da permettermi di entrare nella grande sala, dove potrò vedere proiettati, su uno schermo enorme, i sogni più belli.

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Festival di venezia dalla ventunesima alla trentesima edizione: dalla bellezza di Sophia Loren a quella dei film di Bunuel

Come passa il tempo. Siamo già a metà degli anni cinquanta. Rombo di motore nuovo, strada asfaltata che si perde nei desideri delle persone. L’odore della Laguna era già forte allora, quando sembrava che il Festival di Venezia dovesse toccare il cielo in modo asintotico.

Fa così caldo. Ormai il Festival potrebbe chiamaris Festival del caldo. Ma perchè sempre in Agosto? Penso. E’ giorno, e fa caldo. Guardo le strade della città e provo un senso estatico di pace. Mi chiedo se questa felicità non artificiale durerà per sempre, se sarò sempre così felice guardando una strada deserta sotto il solleone.

Se fossi grande, stasera, adesso, potrei essere lì, magari potrei sentire, come sottofondo, la musica di Elvis Presley, che mi sembra così nuova, ma allo stesso tempo così affascinante. Mi manca non essere lì in questo momento, in questo frizzante 1956: ma me lo sento: sarà Maria Schell a trionfare, proprio con Gervaise, ma nessuno toglierà il premio San Giorgio a Kon Ichikawa, per Biruma no tategoto , alla faccia di coloro che non amano il cinema giapponese.

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Festival di venezia dalla undicesima alla ventesima edizione: Senso o Romeo e Giulietta?

Dopo un lungo tramonto, durato qualche anno, Venezia è riuscita a rialzare la testa, ad appoggiarsi sulle proprie mani, e ha cominciato a scrollarsi di dosso le macerie della guerra. Macerie fisiche, macerie culturali. Come una fenice nascitura, il festival ha continuato ad ardere sotto la cenere (mio dio, sembro Louis Miguel!) fino alla resurrezione, con l’arrivo del 1946.

Come per tutti, anche per il Festival di Venezia l’uscita dal tunnel non è stata nè immediata, nè indolore. Aiutato da una incredibile voglia di ricomincire, a dall’esplosione dell'”artisticità” repressa in quei difficili anni, il Festival riprende, stavolta a pieno regime.

Ed è il Neorealismo a fare da testimone a questo secondo inizio, anche se i film che lo rappresentano più da vicino, sembrano inizialmente non riscuotere il successo meritato; in questi anni si riaprono le porte al cinema internazionale, che torna, portando orgogliosamente sul vassoio una sequela interminabile di grandi registi e divi di ogni genere.

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Festival di venezia dalla prima alla decima edizione: dalle origini a Bengasi

Non credo che la Biennale di Venezia abbia bisogno di alcuna presentazione. Si tratta infatti di una delle istituzioni culturali più importanti e note del globo, nonchè, udite udite, il festival cinematografico più antico del mondo! Il festival è nato infatti nel 1932. Pensate a quel momento decisivo. Oggi ne parlano tutti, ma io quasi li vedo, il presidente della Biennale di Venezia, il conte Giuseppe Volpi di Misurata, Antonio Maraini, lo scultore e segretario generale, Luciano De Feo, il segretario generale dell’Istituto internazionale per il cinema educativo, tutti lì, riuniti attorno a un tavolo, che annuiscono tutti convinti e consapevoli del futuro successo della manifestazione.

Tutto è iniziato nei lontani anni ’30. Cosa vi viene in mente, se vi dico anni ’30? A me non molto, a parte il fatto che Indiana Jones era nel pieno della sua forma. Ma se la macchina del tempo ci portasse lì, sicuramente ci porterebbe a Venezia, in quel remoto e ingiallito 1932. Ci troviamo sulla terrazza dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, ma ancora non si tratta di una rassegna competitiva. L’inizio è valoroso, e vengono già proposti quelli che diverranno veri e propri classici.

E come simbolo del cambiamento, vince Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Fredric March, sia nella categoria Migliore Attore, sia in quella relativa alla storia migliore. Miglior regista invece è il sovietico Nikolaj Ekk per il film Il cammino verso la vita, mentre il film più divertente è A noi la libertà di René Clair. La cosa più pazzesca è che è stato menizonato anche – si – Topolino, Mickey Mouse. Sempre sulla breccia, il topastro.

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International Film Festival Locarno

Il titolo parla chiaro: in quest’estate di fuego, l’unico modo per salvarsi è concentrare la nostra attenzione, con l’impegno di un monaco buddista, sui festival e sulle rassegne di cui è costellata questa stagione rovente.

La sessantunesima edizione dell’ International Film Festival Locarno è stata inaugurata il 6 Agosto in Piazza Grande con tutta la forza che può, promettendo di andare avanti fino al 16 di Agosto.

Le facce che avremo occasione di vedere live e a colori, sono tante e sono celebri. Volete fare quattro chicchiere con Amos Gitai? Volete congratularvi con Alessandro Baricco? Bene. Allora, tutti a Locarno.

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XXIV Cartoon Club : Rimini si anima!

Cartoon Club è un evento le cui radici storiche affondano nella volontà di affermare, proprio in Italia, il cartone animato italiano, che proprio nel suo paese d’origine non riesce ad attecchire in modo adeguato.

La cosa paradossale è che invece all’estero il cinema d’animazione italiano riesce a spiccare, comunque più di quanto non riesca a fare qui.

Il festival nasce il 10 agosto 1985 da un’idea originale di Paolo Scarponi (1947-1991) e Isidoro Lanari scaturita durante l’edizione 1983 di Round, la rassegna dedicata al cinema indipendente, organizzata dalle ACLI riminesi.

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Giovani Festival: Est Film Festival

Giovane, perchè si tratta di un festival che è appena giunto alla sua seconda edizione! Si tratta dell’atteso Est Film Festival ambientato in quell’affascinante location che è Montefiascone.

Ci siete mai stati? Io si. Si tratta di un piccolo centro del Lazio settentrionale, situato a circa 640 metri sul livello del mare, arroccato su una suggestiva altura che si affaccia sulle sponde del lago di Bolsena. Una vista assolutamente mozzafiato.

Montefiascone è un comune in provincia di Viterbo con più di 12600 abitanti ed è terra di produzione del vino DOC Est! Est!! Est!!! di Montefiascone. Est FIlm Festival nasce con una conferenza d’apertura (Sabato 26 Luglio) e culmina, terminando, con la cerimonia di premiazione (Sabato 2 Agosto).

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Festival Internacional de Curtas de Belo Horizonte

Giacchè siamo ormai alla fine del mese di Luglio, si presenta la necessità assoluta di recarsi in Brasile ad assistere al Festival Internacional de Curtas de Belo Horizonte. Il nesso tra le due cose? A dire il vero ne so quanto voi, probabilmente un mix tra la mia assoluta carenza di idee per l’incipit dell’articolo e il caldo stordente di questi giorni.

Ad ogni modo, torniamo a noi, e torniamo a Belo Horizonte, alla decima edizione di questo festival. Tra i 1823 corti inviati alle dure selezioni del Belo Horizonte International Short-Film Festival, ne è stato selezionato un numero record, ben 55 lavori sono stati scelti per le Brazilian and International Competitive Exhibitions.

Non deve essere stato facile per il committee incaricato di scegliere i lavori districarsi tra i 607 corti brasiliani e le 1216 produzioni internazionali provenienti da tutto il mondo.

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Imaginaria International Film Festival

Già il nome è accattivante quanto basta. Imaginaria, letteralmente, “le cose immaginarie”. Imaginaria Film Festival inizia proprio in questi giorni, e per la precisione il 21 Luglio.

Il nome del festival è, almeno in parte, esplicativo per quanto riguarda quello che è il core, il nucleo della manifestazione: la creatività. Tuttavia questa viene “farcita” con lo studio dell’innovazione tecnologica in campo cinematografico e in quello più generale delle immagini.

Imaginaria rappresenta quindi un’ideale continuità tra l’opera degli artisti indipendenti internazionali e gli esperti del digitale, del tecnologico, del nuovo e nelle varie applicazioni che tali novità possono rappresentare nel “visivo”.

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Magna Graecia Film Festival

Votare, votare, votare. Per il Magna Graecia Film Festival si esprime la propria preferenza anche dal sito, e vi consiglio caldamente di farlo. Il motivo? Sentirsi partecipi.

Sentirsi partecipi è il modo per essere laddove fisicamente non si può essere. E siccome non si può essere ubiqui, l’unica è cercare di leggerci per tenersi informati su ciò che ci offre il panorama dei festival di quest’estate.

Giunti ormai al 20 Luglio, le città cominciano seriamente ad essere sgombre, per questo ci si può concentrare sulle cose realmente importanti: festival e rassegne. Il Magna Graecia Film Festival si svolge a Soverato.

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Pula Film Festival

Qualche anno fa sono stato in Croazia per un convegno, proprio in questo periodo; dovevo presentare i risultati di alcune ricerche, assieme a qualche coraggioso collega. Inforcata la macchina presto presto, nel pomeriggio eravamo a destinazione.

Da un punto di vista accademico si è trattato di una vera delusione; tuttavia mi sono imbattuto per la prima volta nella pubblicità Pula Film Festival, anche se allora non ho dato molto peso alla cosa.

Ecco, quando inventeranno la De Lorean, tornerò in quelle zone temporali, e poi mi dirigerò dritto dritto a Pula, a vedermi tutto ciò che viene proiettato, ed impiegare quindi meglio il mio tempo. Quello era di certo un motivo valido per trovarsi lì. Tra l’altro siamo ormai alla cinquantacinquesima edizione, il che è parziale garanzia di qualità.

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Giffoni Film Festival

Per chi ancora non fosse sazio delle lunghe sessioni di corti (gioco di parole cercato e rovato non senza soddisfazione) sia ben chiaro che questa sessione estiva è ben lungi dal volgere al termine.

Comincia infatti proprio oggi 18 Luglio il Giffoni Film Festival, dallo stile carino e dalla grafica accattivante (parlo della home page del sito).

E non si tratta solo della bellezza dei colori di una pagina web: il numero e i nomi degli ospiti che gravitano a questo Giffoni Film Festival fa letteralmente impallidire.

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