Bee Movie, recensione

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La futura anticonformista e un pò ribelle ape operaia Barry Benson, proprio mentre è in procinto di prendere il posto che gli spetta nell’operosa società di produttrici di miele del suo alveare, decide di infrangere una delle regole cardine della sua società, mai e poi mai parlare con gli esseri umani.

La trasgressione di Barry nasce dal fatto che le ambizioni della giovane ape sono di certo molto confuse, ma non comprendono sicuramente un lavoro da catena di montaggio per quanto possa essere utile alla società, così proprio l’imminente assegnazione di un impiego che lo relegherà per sempre ad un’attività monotona e di cui non sente l’importanza, porterà Barry fuori dall’alveare a cercare nuove ispirazioni e motivazioni.

Quando il suo primo contatto umano, una fioraia di New York City, lo farà apperocciare alla società umana scoprendo che il miele prodotto con tanta fatica dalle sue colleghe viene consumato arbitrariamente proprio dagli esseri umani, Barry deciderà che è il momento di ribellarsi e di far valere i propri diritti, intraprendenndo una causa contro l’intera razza umana per un abuso e  sfruttamento che si protrae ormai da troppo tempo.

Quello che purtroppo scoprirà Barry una volta vinta la causa e riconsegnato tutto  il miele agli alveari, è che in realtà il consumo arbitrario di miele e l’uomo stesso,  sono parte di un meccanismo naturale che mantiene in essere un delicato equlibrio, e che Barry con le sue azioni, se pur mosse dalle più nobili intenzioni,  ha contribuito ad alterare con catastrofiche conseguenze per i suoi simili.

Ci sono l’attore comico Jerry Seinfield, volto noto al pubblico del piccolo schermo per la fortunata sit-com anni ’90 Seinfield, e il regista e produttore Steven Spielberg dietro a questo divertente cartoon, il primo scrive il soggetto, co-sceneggia e doppia il protagonista, mentre il secondo produce mettendo a disposizione risorse umane, creative e tecnologiche della sua Dreamworks.

La coppia di registi Steve Hichner e Simon J. Smith sforna un cartoon di ultima generazione molto intrigante con l’indubbio pregio/difetto di rivolgersi principalmente ad un pubblico adulto, ambizione che in prodotti d’animazione potrebbe trasformarsi in un limite di fruibilità.

Bee movie cerca di porsi come un’alternativa ai tipici prodotti d’animazione made  in Hollywood con un look volutamente poco appariscente, e il tentativo di rendere credibile e realistica  la storia, innestandovi elementi tipici delle comedy live-action, ammiccamenti al mondo dei media americano, ed elementi mediatico-legali tipici di molte battaglie ambientaliste, trasformando la società degli insetti in uno specchio di quella umana, non rispettando per molti alcuni crismi entomologici che gli sono costati molte critiche, elementi distintivi che in realtà ne fanno sicuramente un prodotto atipico, ma non certo qualitativamente inferiore.

Naturalmente tra gli intenti in fase di scrittura e la realizzazione c’è di mezzo l’uniformante macchina produttiva hollywoodiana, che come al solito punta a mediare, smussando in parte le tematiche adulte con tutta una serie di accorgimenti atti ad incontrare i gusti di  una platea il più variegata possibile con particolare attenzione al pubblico dei più piccini, ne viene fuori un prodotto intrigante, ma dall’identità non ben definita, un ibrido che però mantiene alcuni spunti originali da non sottovalutare.