Batman Begins, recensione

batman_begins_ver7 []Bruce Wayne (Christian Bale) rampollo multimilionario traumatizzato dalla morte dei suoi genitori per mano di un rapinatore, viaggia in lungo e il largo per il mondo con un fardello oscuro che lo opprime e un desiderio di vendetta inappagato. Durante la forzosa permanenza in una prigione cinese Wayne incontra un misterioso uomo che gli prometterà l’agognata vendetta in cambio di cieca obbedienza e di un duro percorso di conoscenza.

Wayne entrerà così a far parte della famigerata Setta delle tenebre, manipolo di guerrieri capeggiati da R’as Al Ghul (Ken Watanabe) che si prefige lo scopo di eliminare il marcio nella società, scopo nobile che Wayne abbraccia iniziando un duro addestramento che ne farà un temibile guerriero e gli permetterà di confrontarsi con le sue paure inconsce.

Wayne tornerà nella sua Gotham City scoprendola degradata e in balia della criminalità, la banda del boss malavitoso Carmine Falcone (Tom Wilkinson) regna incontrastata sulla città, mentre la legge è inerme di fronte a corruzione e violenza. Così Wayne si armerà e forte degli insegnamenti della setta darà un volto alla sua paura indossando la maschera del cavaliere oscuro Batman, per contrastare Falcone e un nuovo e pericoloso supercriminale in cerca di gloria e visibilità, il folle Spaventapasseri (Cillian Murphy).

Christopher Nolan-David S. Goyer, regista e sceneggiatore, un’accoppiata davvero azzeccata per dare nuovo lustro alla figura ormai cartoonizzata all’estremo dell’uomo pipistrello, eroe D.C.  al suo quinto film e in cerca di un nuovo inizio.

Le origini si ritrovano nel tratto dark e nei personaggi borderline del grande Frank Miller, tra i suoi lavori il visionario Sin City, così Batman si riappropria del suo lato oscuro, ripesca in parte il look da fiaba dark donatogli da Tim Burton, e cercando di padroneggiare il mostro vendicatore che si agita in lui, torna tra i vicoli di Gotham City, violento e cupo come non mai, per la gioia dei cultori del fumetto originale.

Bando all’icona pop-televisiva gradevole, ma cinematograficamente poco incisiva, si ad un sofferto Bruce Wayne interpretato da un efficace Christian Bale affiancato da un grande Michael Caine nel ruolo del paterno e fido Alfred, e ad una folle nemesi, lo spaventapasseri, con maschera d’ordinanza e lo sguardo ambiguo di Cillian Murphy. Aggiungiamoci Gary Oldman, Morgan Freeman e Liam Neeson e il cinefumetto da antologia è servito.