Arthur e la vendetta di Maltazard, recensione

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Il giovane Arthur (Freddie Highmore), reduce dall’avventura che lo visto salvare  il popolo dai Minimei dalle mire del malavagio Maltazard, è impegnato in una cerimonia di iniziazione per entrare in simbiosi con la natura e il suo nuovo mini- alter ego, quando riceve una richiesta d’aiuto scritta su un chicco di riso, consegnato da un ragno, messaggio che sembra provenire dal’amata principessa Selenia.

La richiesta di aiuto purtroppo arriva in concomitanza con la decisione del padre, spazientito dalla vita di campagna, di far ritorno in città, cosa che mette in allarme Arthur che si troverà costretto ad escogitare uno stratagemma per convincere i genitori a lasciarlo nella fattoria dei nonni, così da poter correre in soccorso di Selenia.

Sistemata la pratica genitori, Arthur tornerà alla sua vita in miniatura, ma una volta giunto a destinazione scoprirà non solo che una nuova minaccia incombe sul mondo dei Minimei, ma la reale provenienza del messaggio ricevuto.

Proseguono sul grande schermo le avventure di Arthur e il popolo dei Minimei tratte un romanzo scritto da Luc Besson che torna in veste di regista, sfoggiando una squisita mistura di animazione al computer di altissima qualità e sequenze live-action.

Besson è un regista di grande talento che conosce bene il potere delle immagini e del cinema di alta fruibilità, un idea molto americana del fare cinema che gli è valsa parecchie critiche in patria, nonchè gli strali di molta blasonata critica internazionale.

Noi invece non possiamo che apprezzare questa commistione tra la cultura europe insita nel background del regista ed un modo di approcciarsi allo spettatore diretto e coinvolgente.

Approccio schietto che gli ha permesso di essere competitivo anche nell’animazione sfornando nel 2006  il soprendente Arthur e il popolo dei Minimei, un piccolo gioiello di tecnica e personalità, con intriganti protagonisti che omaggiano il mondo delle favole e si muovono in spettacolari location virituali che ammiccano all’immaginario cinematografico e fiabesco di sempre.

Con il sequel Arthur e la vendetta di Maltazard Besson prosegue il cammino intrapreso tre anni or sono, con una trama che in qualche modo tende a ripetersi, ma senza per questo inficiare ne qualità, ne coinvolgimento, insomma i più piccini avranno pane per i loro denti con un bel cartoon di ultima genrazione ad hoc per le feste natalizie, mentre gli adulti potranno godere della notevole confezione sempre all’altezza.