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Caro Pietro,
questa volta non mi trovo d’accordo con la tua recensione, almeno in alcuni passaggi.
Personalmente credo che l’unico elemento positivo del film sia un’indubbia buona regia, ma non è sufficiente per accostare questo film a ottimi prodotti come Teste Rasate e Ultrà.
A mio parere la trama è molto debole, i personaggi sono poco credibili e spesso sopra le righe (vedi il potenziale streep tees davanti al Parlamento, solo per citare un passaggio del film).
Come giustamente ricordi tu, questi sono film che pescando dalla realtà, denunciano il degrado e il “gioco” della violenza legato a doppio vincolo al disagio sociale.
In ACAB tutto questo non c’è o almeno non è facilmente decifrabile.
Non ci si sofferma su una categoria sociale definita come gli “Ultrà” o “gli estremisti di destra”, ma su una categoria non ben definita . . i “poliziotti” forse (?), tutti i poliziotti o solo tutti i “celerini” (?), o solo alcuni “celerini” (?).
Ritengo che un film di genere, o almeno di questo genere :-), debba sempre rimandare un messaggio chiaro, come in Teste Rasate o Ultrà dove è evidente che la violenza porta solo ad altra violenza che si conclude con una tragedia, qui il messaggio qual’è??
I celerini sono uguali agli estremisti di destra? Tutti i poliziotti sono bastardi o solo alcuni??Oppure ancora peggio, se sei di periferia sarai sempre un violento sia che tu faccia il polizotto sia che tu faccia il picchiatore da stadio o da piazza??
Inoltre il grosso del film si poggia su personaggi poco credibili, più simili alla banda della Magliana che a poliziotti e su un’apparente assenza di un’istituzione in grado di limitare “guardie” deviate, per non parlare del finale.
Non lo scrivo per i lettori che vogliono vedere il film, ma l’inesistenza di una controparte “positiva anziana” ai vari Cobra, Mazinga etc. è un evidente limite quando si tratta con temi delicati come l’ordine e il disordine pubblico.
In Platoon, solo per fare un esempio, che tratta della guarra (tema altrettanto delicato) la recluta deve scegliere fra l’aziano buono Elias (il bene) e l’anziano cattivo Burns (il male), in Acab il “bene anziano” non esiste fino a pericolosi accostamenti a Serpico.
Comunque ci sarebbe molto altro da dire, ma per evitare di anticipare troppo per chi vorrà vedere il film mi fermo, con la speranza che in futuro, trattando soggetti così complessi come le Forze dell’Ordine non si banalizzi i personaggi a quattro soggetti prelevati dalla “macelleria messicana” :-).
Grazie dello spazio!
Ip
@ Ipercritico:
Capisco pienamente il tuo punto di vista, ma purtroppo è quello che impedisce al cinema di genere italiano di tornare a regalare film che vadano oltre la visione politica o ad una credibilità che di fatto cozza con un cinema d’intrattenimento come ad esempio è quello americano. Nessuno all’epoca del poliziesco all’italiana pensava al commissario di Maurizio Merli come credibile mentre ne scriveva o al Gobbo di Tomas Milian come troppo enfatico mentre recitava il suo celeberrimo discorso nel night club. Questo è il grosso problema di un cinema italiano ostaggio di una visione forse un tantinello snob dellla Settima arte, Qui non è una questione di credibilità dei personaggi, Sollima come nel suo Romanzo Criminale televisivo ha confezionato un film di genere, termine che oggi come oggi sembra una parolaccia e lo ha fatto senza snobbismi e con particolare coraggio vista la tematica affrontata e la chiacchieratissima controparte cartacea. Che il film abbia dei difetti è indubbio, ma attenzione perchè se si cerca la credibilità è meglio gustarsi un bel documentario o guardarsi un servizio di Report, perchè il cinema italiano in questo momento ha bisogno di tornare ad un cinema di genere che gli dia una boccata di ossigeno, che vada oltre l’inflazionatissima commedia e il cinema d’autore, un cinema sanguigno, schietto e perchè no sopra le righe e poco “credibile” e da appassionato di questo cinema considerato da molti “basso”, spero vivamente di vedere altri film come quello di Sollima in futuro.
Grazie per il commento 🙂
Caro Pietro,
entrambi i personaggi che hai citato, seppure molto diversi tra loro, riuscivano a rimandare al pubblico l’immagine di un poliziotto positivo, anche se politicamente scorretto come nel caso del “Monnezza”, e assolutamente credibili perchè, a loro modo, perseguivano l’obiettivo di acciuffare i ladri (che è poi quello che ci si aspetta da uno sbrirro, burbero o erudito che sia).
Io come te adoro il film di genere, ma credo che non debba mai perdere di vista il messaggio, non necessariamente politico (comunque presente in molti horror come nel caso del buon Romero o di Carpenter).
Cobra, Mazinga e company si allontanano anni luce da Merli e Tomas Milian e questo credo sia evidente, non è mettendo qualche parolaccia qua e là, un pò di violenza e una divisa che li si rende credibili.
Come ho detto buona regia, ma vorrei che Sollima non sfruttasse soggetti politicamente strumentalizzati (lo ha fatto lui scegliendo il libro Acab, non lo faccio io o lo spettatore in genere commentando il film) e ci regalasse, perchè sono convinto sia in grado di farlo, personaggi come quelli messi sullo schermo in passato, concordando con te che il cinema italiano ne abbia un estremo bisogno.
Grazie della risposta!I
Ip
@ Ipercritico:
Il problema di fondo come hai detto tu è il libro, che ha innegabilmente dettato un fil rouge narrativo imprescindibile dal contesto politico, anche se ripeto Sollima ha voluto fare un film di genere e si vede dalle scelte di regia e dalle performance degli attori. Quello che spero è di rivederlo su grande schermo alle prese con uno script originale, che allontani ogni influenza nefasta che affligge purtroppo molto cinema italiano e che ahimè continuo a notare va ben oltre la mera valutazione filmica, che è quella che alla fine rende un film godibile o meno. Vediamo se i produttori daranno un’altra chance a questo regista evitando di relegarlo, come accaduto a suo tempo con Michele Soavi, entro i confini del piccolo schermo. 🙂
@ Pietro Ferraro:
Concordo pienamente e invito tutti i produttori possibili a dargli un’altra chance, secondo me potrebbe fare molto ma molto meglio ma molto meglio. 🙂
Ip