Uibù-Fantasmino fifone, recensione

Anno domini 1399, Baldovino è un baro che dopo una partita in cui vince con l’inganno soldi e terre ad una coppia di nobili viene scoperto e mentre sta per avere la giusta punizione un fulmine ne anticipa l’inevitabile fine, trasformandolo nel fantasma Uibù condannato a girovagare nel castello sede della sua dipartita per l’eternità.

500 anni dopo, mentre Uibù tenta invano di fare il suo dovere di fantasma spaventatore senza alcun successo, al castello giunge re Julius (Christoph Maria Herbst) legittimo erede della proprietà con un esercito di servitori al seguito, pronti a supportarlo nel suo intento romanrico di chiedere in sposa la bella contessa Leonora (Heike Makatsch).

Lo sfortunato Julius non sa che sarà proprio Uibù ad aiutarlo quando si troverà improvvisamente sul lastrico e al centro di un complotto che vedrà coinvolta una vendicativa ed ectoplasmatica vecchia conoscenza del fantasma pasticcione tornata dall’aldilà a batter cassa ed accampar diritti sul vetusto maniero.

Peripezie e disavventure a parte il lieto fine sarà d’obbligo con re Julius che troverà il vero amore e Uibù che finalmente potrà sfoggiare una patente da fantasma tutta nuova con tanto di catena che sferraglia d’ordinanza.

Produzione fantasy indirizzata ad un pubblico under 10, ma decisamente gradevole e tecnicamente notevole quella messa in scena dal regista tedesco Sebastian Niemann che ispirandosi alla trasferta su schermo del fantasmantico collega americano Casper porta al cinema un personaggio molto famoso in Germania nato dalla penna dello scrittore Eberhard Alexander Burgh.

Niemann come nel cinecartoon Casper miscela CGI e riprese live-action supportato da scenografia e make-up in puro stile Halloween, elementi che pur restando per l’intera pellicola a misura di piccolo spettatore non risparmiano qualche deriva dark citando il Burton di Beetlejuice e qualche classico horror di sempre come La mummia o La moglie di Frankenstein.

Uibù-Il fantasmino fifone di per se risulta un prodotto piuttosto innocuo, che a parte il buon livello tecnico è destinato in un pubblico più adulto a lasciar ben poca traccia di sè, fatto sta che il film si lascia guardare grazie l’atmosfera alla Scooby-Doo tra il fumettoso e il fiabesco e pone il film di Niemann insieme al successivo cartoon Lissy-Principessa alla riscossa tra i prodotti fantasy più interessanti e competitivi provenienti dalla Germania.

Note di produzione: in originale la voce di Uibù è dell’attore e regista Michael Herbig che dirigerà l’anno successivo il cartoon Lissy-Principessa alla riscossa, nel cast nella parte del villain di turno anche il veterano Nick Brimble, Little John accanto a Kevin Costner nell’avventuroso Robin Hood-Principe dei ladri e accanto ad Heath Ledger ne Il destino di un cavaliere.