Triage, recensione

la-locadina-italiana-del-film-triage-134703 []Mark (Colin Farrell) e David sono due fotorepoter che lavorano fianco a fianco in zone di guerra, diversi caratterialmente e nell’approccio con le immagini atroci con cui si confrontano quotidianamente, si stanno muovendo entro i territori del Curdistan in un momento molto caldo del conflitto con l’Iraq.

Mentre Mark ha intenzione di continuare a testimoniare l’inasprirsi del conflitto inoltrandosi nelle zone più pericolose, David, con una moglie in attesa di un bimbo che l’aspetta a casa, stabilisce le sue priorità optando per il ritorno in patria, Mark nel frattempo viene ferito e dopo essere transitato in un ospedale da campo allestito in una caverna torna a casa non ricordando quasi nulla ne di quello che gli è successo, ne dell’amico David nel frattempo scomparso nel nulla.

A casa Mark non è piu lo stesso, una sorta di muro va innalzandosi quotidianamente verso il mondo esterno e nei confronti della sua fidanzata Elena (Paz Vega), che non riesce a quietare i fantasmi che stanno tormentando il suo uomo che non parla mai del’amico scomparso come se ne avesse rimosso l’esistenza, quindi decide di rivolgersi a suo padre Joaquin (Christopher Lee) perche aiuti Mark a far riaffiorare i ricordi che lo stanno divorando.

Un bel pò di carne al fuoco stavolta per il regista Denis Tanovic che torna ad occuparsi di guerra con una digressione nel thriller psicologico che purtroppo non sembra funzionare a dovere e che ci fa rimpiangere i tempi del pluripremiato No man’s land con le sue genuine anima in trincea perdute in una terra di nessuno.

La prima parte di Triage funziona a dovere, fotografia immersiva e una regia asciutta ben trasmettono il disagio di una terra divorata dalla guerra e i ritmi restano intensi, almeno sino all’incidente e alla caverna-ospedale.

Poi il ritorno a casa, le suggestioni da dramma psicologico con un repentino arrestarsi della narrazione che scivola in un’immobilità totale, che solo nella partecipata recitazione molto fisica di Colin Farrell riserva qualche guizzo.

Triage purtroppo si rivela un film non particolarmente riuscito, troppi obiettivi da perseguire, troppe strade intraprese per poterle veicolare in un unico percorso narrativo che non perda consistenza lungo la strada, resta una grande interpretazione di Colin Farrell, attore troppo spesso sottovalutato che anche stavolta dimostra una totale devozione al suo ruolo.