Recensione: Il giro del mondo in 80 giorni

Phileas Fogg (Steve Coogan) è uno di quei tanti geni incompresi che nascondono dietro un’eccentricità ed un entusiasmo eccessivi una genialità che potrebbe cambiare il mondo  traghettandolo nel nuovo secolo, ma i membri dell’accademia scientifica di Londra non considerano neanche lontanamente questa possibiltà, anzi non mancano occasione di schernire il povero Fogg considerando le sue strampalate invenzioni partorite dalla follia e totalmente inutili.

Fogg perso anche l’ultimo domestico è in cerca di un sostituito e sulla sua strada capita per puro caso Passepartou (Jackie Chan), che in realtà si chiama Xao-Lin ed è un guerriero cinese in fuga che custodisce una statua sacra rubata dalla banca di Londra, intenzionato a riportarla al suo villaggio natio.

La strana coppia intraprenderà un viaggio intorno al mondo, perchè Fogg dopo l’ennesima sfida da parte di Lord Kelvin (Jim Broadbent) presidente dell’Accademia, scommette anche l’ultimo barlume di credibiltà sulla possibilità di fare tale viaggio in soli 80 giorni. I due partono e in ogni nazione che attraverseranno, usando ogni mezzo di trasporto possibile e immaginabile, vivranno divertenti avventure sempre tampinati dalla polizia a caccia della statua e dagli scagnozzi di Lord Kelvin che hanno l’ordine di sabotare il viaggio dello scienziato.

Alla coppia si aggiungerà anche la pittrice francese Madame Laroque e il terzetto di avventurieri improvvisati cercherà di portare a termine la missione impossibile, che verrà risolta inaspettatamente dall’ennesima strampalata invenzione dello straluinato scienziato, una sorta di fantasiosa e improbabile macchina volante.

In principo c’era il romanzo Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne, poi la trasposizione del 1956 con David Niven, un classico, e adesso una versione agiornata e corretta di quel classico senza tempo della letteratura avventurosa. Diciamo che il film risulta un dignitoso remake, questo grazie alla coppia di protagonisti affiatati e tanto diversi da far scattare l’alchimia giusta, poi gli effetti speciali al servizio del divertimento puro e alla ricostruzione fumettosa e romanzata delle località visitate.

Il regista Frank Coraci (Cambia la tua vita con un click), usando una metafora calcistica, porta a casa il risultato, senza strafare, rispettando lo humour del film originale e confezionando un simpatico ed efficace film per famiglie.