John Rabe, recensione

Il film ci narra dell’atroce massacro di Nanchino avvenuto in Cina tra il 1937 e il 1938 in cui l’esercito giapponese all’epoca alleato della Germania nazista, massacrò trecentomila cittadini cinesi dopo aver preso possesso della città di Nanchino.

Scopriremo così l’incredibile umanità e coraggio del cittadino tedesco John Rabe (Ulrich Tukur), che in procinto di lasciare il suo posto di dirigente di una sussidiaria della Siemens, per tornare in Germania dopo ventisette anni trascorsi in territorio cinese, si troverà nel bel mezzo dell’invasione giapponese e userà il suo essere membro del partito nazionalsocialista, prima per salvare gli operai della sua fabbrica trasformandola in territorio neutrale tedesco e in seguito allargandone i confini, istituendo una zona franca che gli permetterà di salvare oltre duecentomila civili cinesi dalle atrocità perpetrate delle truppe nipponiche.

Pellicola dura, ma efficace quella del regista Florian Gallenberger, difficile non inorridire e sdegnarsi di fronte ad immagini di decapitazioni e fucilazioni di massa, in questa pellicola le pochissime immagini di repertorio soprarvvissute alla censura giapponese si miscelano con estremo realismo ad una messinscena di alto profilo che non punta tanto ad una narrazione nozionistica, ma cerca con forza, in special modo nella seconda parte del film, una forte empatia con lo spettatore, empatia amplificata da efficaci interpretazioni di un cast che punta alto e arriva al cuore.

John Rabe nonostante la durezza di alcune sequenze, quella delle decapitazioni su tutte, è una di quelle pellicole davvero imperdibili che dopo la visione lasciano un misto di disagio e ammirazione per chi in tempo di guerra ha saputo schierarsi dalla parte dei più deboli mettendo in gioco la propria vita, piuttosto che saltare sul carro del vincitore o peggio ancora far finta di non vedere.

Note di Produzione:
Il regista del film Florian Gallenberger ha vinto un Oscar nerl 2001 per il corto live-action Quiero ser (I want to be …), nel cast figura anche l’americano Steve Buscemi nel ruolo di un medico.

Dopo la guerra Rabe fu denunciato a causa della sua appartenenza al NSDAP. La sua richiesta di denazificazione (Entnazifizierung) fu rifiutata. Dopo un ricorso in appello nel giugno 1946 venne denazificato (“entnazifiziert”) formalmente dagli alleati grazie ai suoi meriti umanitari durante il Massacro di Nanchino.Impoverito, Rabe morì nel 1950 a Berlino a causa di un’apoplessia. (fonte Wikipedia)