In fuga per tre, recensione

Lucas (Nick Nolte) è un ex-detenuto fresco di rilascio che ha appena trascorso gli ultimi cinque anni dietro le sbarre per rapina a mano armata, purtroppo per lui non riuscirà neanche ad assaporare la riconquistata libertà perchè recatosi in una banca si troverà coinvolto suo malgrado in una rapina che vede l’imbranatissimo Ned Perry (Martin Short) improvvisarsi rapinatore prendendolo in ostaggio per coprirsi la fuga.

I due detective asssegnati al caso saputo che Lucas è coinvolto nella rapina si convincono che sia l’ex-detenuto ad aver rapinato la banca e che Perry sia l’ostaggio, nel frattempo Perry in fuga ne combina un’altra ferendo Lucas con un colpo partito accidentalmente dalla sua pistola, così i due saranno costretti ad una sosta forzata per farsi curare da un eccentrico veterinario.

Lucas ormai coinvolto scopre che Perry ha rapinato la banca per aiutare sua figlia Meg (Sarah Rowland Doroff) ricoverata in un istituto e che con la quale l’uomo vorrebbe fuggire oltreconfine, così Lucas per dare una mano gli consiglierà una sua vecchia conoscenza che falsifica documenti, pessima idea perchè Perry finirà ostaggio della banda di falsari e Lucas in compagnia di Meg con la quale ha stabilito un affettuoso legame dovrà  tirarlo ancora fuori dai guai e una volta liberato Perry, i tre dovranno guadagnare insieme il confine canadese.

Senza infamia ne lode questo family-movie a tinte crime che vede un paio di veterani come Martin Short e Nick Nolte confrontarsi con una deliziosa co-protagonista e mettere in scena una serie di gag che funzionano a corrente alternata e che puntano al rodato effetto strana coppia che cosi tanto ha regalato al genere comedy.

In fuga per tre non va oltre il godibile puntando su dinamiche oltremodo prevedibili che vedono coinvolto il finto burbero Nolte e l’adorabile Sarah Rowland Doroff con l’aggiunta della vis comica a tratti troppo clownesca, ma comunque efficace di Martin Short, punto debole dell’intera operazione, salvata dalle performance del cast, la regia piuttosto spenta del francese Francis Veber.

Note di produzione: il film è il remake della comedy francese Due fuggitivi e mezzo con Gerard Depardieu e Pierre Richard diretta nel 1986 sempre da Francis Veber.