In Darkness, recensione in anteprima

Dal 24 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio, esce nelle sale In Darkness, diretto da Agnieszka Holland e interpretato da Robert Więckiewicz, Benno Fürmann, Agnieszka Grochowska, Maria Schrader, Herbert Knaup e scritto da David F. Shamoon, tratto dal libro In The Sewers of Lvov (Nelle fogne di Lvov), di Robert Marshall.

L’arte dell’umanità

Polonia, Lvov nel 1943, sotto l’occupazione nazista: Leopold Socha, ispettore delle fognature e ladruncolo, si industria per sbarcare il lunario e mantenere moglie e figlia; il suo amico Bortnik, un alto ufficiale ucraino, garantisce a Socha una ricompensa qualora trovasse degli ebrei nascosti nelle fogne; il caso vuole che l’idraulico si imbatte in un gruppo di ebrei che vuole nascondersi nei sotterranei per tentare di fuggire all’imminente rastrellamento del ghetto; i fuggiaschi gli offrono denaro in cambio di protezione e lui decide di accettare per avere soldi facili e in breve tempo.

Ben presto, però, Socha continua ad aiutare gli ebrei e rischiare di essere scoperto finché, sopraffatto dalla pressione, decide di abbandonare il gruppo al suo destino; tuttavia, Socha torna a depredare il ghetto e gli capita salvare la vita di un ebreo del gruppo che ha abbandonato, aiutandolo a uccidere un miliziano ucraino e, imbattutosi nei due bambini sempre dello stesso gruppo che vagano senza meta nelle fogne, si rende conto che non può abbandonare queste persone.

Da questo momento, la strada dell’eroe ha il suo inizio fino all’epilogo: un’alluvione improvvisa e devastante inonda le fognature; Bortnik scopre l’effettivo tradimento del suo amico Socha, ma ormai è troppo tardi per nascondersi ancora e l’idraulico si immola a un ultimo, disperato atto di coraggio.

Il giudizio del CineManiaco

Leopold Socha è operaio del sistema fognario e ha una famiglia umile, non gli importa molto di fare fortuna, ma -come si dice- l’occasione fa di un uomo un ladro e l’odio pregiudiziale che incombeva in quegli anni di antisemitismo rendeva le persone incuranti dello scempio subito dall’umanità intera a causa dell’Olocausto, che invase non solo i territori ma soprattutto le menti e gli animi collettivi.

L’unico contatto con il mondo in superficie nei 14 mesi vissuti dal gruppo di ebrei nelle fogne era Socha, un uomo che aveva sbagliato -come tanti-, ma che ebbe il coraggio di riparare gli errori inflitti, senza riflettere sull’atto eroico, di fede e giustizia che avrebbe compiuto e che oggi ricordiamo grazie a questo film commovente e spacca budella.

La durata della pellicola non deve spaventare e, anzi, se un film del genere dura 145’ (oltre le due ore e mezzo) è per la qualità e la minuziosità di emozioni, per una narrazione assolutamente impeccabile – ruvida e dritta al cuore di chi guarda, per una conoscenza dei fatti senza pietismi, ma densa solo dell’indignazione per una tale mostruosità avvenuta nella storia recente dell’umanità: destinare a degli esseri umani come noi (padri, madri e figli) la privazione di ogni diritto di esistenza.

Voto 8.5

Scheda Film

USCITA CINEMA: 24/01/2013
GENERE: Drammatico
REGIA: Agnieszka Holland
SCENEGGIATURA: David F. Shamoon
CAST: Robert Więckiewicz, Benno Fürmann, Agnieszka Grochowska, Maria Schrader, Herbert Knaup

Trailer