Il re leone 3D, recensione

Gli animali che abitano la savana africana, come una verà tribù si sono riuniti per celebrare la nascita del cucciolo di leone Simba, figlio ed erede di Re Mufasa e della sua compagna Sarabi. Purtroppo il lieto evento ha creato qualche mal di pancia tra le fila della famiglia, infatti l’infido ed ambizioso Scar, fratello di Mufasa vede il nascituro come un ostacolo alla sua scalata al trono. Simba ancora cucciolo dovrà schivare più di qualche agguato ordito dal perfido zio in combutta con le iene Ed, Shenzi e Banzai. Simba però non potrà impedire che suo padre perda la vita per salvarlo dall’ennesima imboscata di Scar, il quale spirato il fratello riuscirà finalmente ad insediarsi sul trono e con un subdolo stratagemma a far si che Simba abbandoni il branco.

Torna al cinema in una nuova versione che gode della profondità del 3D di ultima generazione e di un rinnovato look amplificato dalle meraviglie cromatiche dell’alta definizione, il trentaduesimo classico della Disney Il re leone diretto da Roger Allers e Rob Minkoff, che nel 1994 conquistò 2 premi Oscar per la miglior colonna sonora e miglior canzone, la prima ad opera di Hans Zimmer, la seconda composta dal duo Elton John/Tim Rice.

Inutile ribadire che siamo di fronte ad un capolavoro dell’animazione che già al suo debutto nel 1994 stregò milioni di spettatori, popolando per anni l’immaginario dei più piccini, grazie ad un’esotica e suggestiva location capace di far sognare spettatori di ogni età, un parterre di caratterizzazioni di altissimo profilo come è nello stile della Disney Factory e la memorabile e già citata colonna sonora, capace, anche nell’ottima edizione italiana, di regalare tante emozioni e divertimento in note.

Al contrario di quel che accade con la conversione 3D effettuata in post-produzione di film live-action, che ricordiamo hanno figliato spesso e volentieri risultati pessimi come accaduto con il remake Scontro tra titani, la medesima operazione effettuata con i lungometraggi d’animazione sortisce un effetto decisamente più efficace, che se è godibile come in questo caso per l’animazione tradizionale, siamo certi si amplificherà in positivo con il ritorno in sala di classici realizzati in CGI come il memorabile Alla ricerca di Nemo.

Nelle sale in 3D a partire dall’11 novembre

Note di produzione: il film, per il quale gli animatori hanno realizzati oltre un milione di disegni, ha avuto due sequel entrambi direct-to-video: Il re leone 2: il regno di Simba (1998) e Il re leone 3: Hakuna Matata (2004). All’uscita del film nelle sale nacquero delle controversie con gli autori giapponesi del classico manga/anime Kimba il leone bianco. Il re leone ad oggi, costato circa 45 milioni di dollari ne ha incassatti worldwide oltre 930.