Film 3D, quanto rischia la nostra vista?

AutoCAD / M&E Keynote with 3D Glasses for Avatar Sneak Peek Prev

Il punto di domanda del titolo è di rigore, perchè dopo che qualche giorno fa gli oftalmologi hanno messo in guardia gli spettatori sui rischi di un’esposizione prolungata ad una visione di pellicole 3D, ecco scattare allarmistici titoli e film pericolosi.

Andiamo per ordine, se da una parte i medici sostengono che una visione prolungata potrebbe dare il via ad una serie di fastidiosi effetti collaterali, vedi nausea, mal di testa e lacrimazione, dall’altro si sono subito apprestati a chiarire che il 3D di ultima generazione, grazie all’avanzata tecnologia potrebbe ovviare a molti di questi inconvenienti.

Altro dato importante viene dagli States, dove il problema secondo gli esperti non sarebbe nelle sale, ma nella fruizione casalinga del 3D con apparecchi televisivi di ultima generazione, che in America stanno avendo un escalation di vendite impressionante, e che sempre secondo gli esperti saranno il vero problema degli anni a venire.

Chi scrive ha visionato molte pellicole in 3D e bisogna dire che qualche saltuario fastidio non lo si può negare, ma dipende sempre da quanto il 3D risulti invasivo ed utilizzato nella pellicola, per chiarirci se film come San Valentino di sangue o L’era glaciale 3 mi hanno caustao più di un problema, questo dipende da molti fattori che variano di caso in caso, tra i quali l’ampiezza della sala, la distanza dallo schermo in cui ci si trova, aggiungendovi il fattore non trascurabile di avere degli occhi paricolarmente sensibili o si soffra di emicrania.

Quindi ricapitolando, l’allarme viene dagli States ed è piu che altro indirizzato agli impianti 3D casalinghi, e ad una fruizione quotidiana degli stessi, e poi non tutti reagiscono in egual misura a  questo tipo di visione, qualche effetto collaterale è purtroppo da mettere in conto, ma non è una costante.

Non bisogna dimenticare poi che il sistema 3D di ultima generazione è diverso da quello classico con occhialini di cartone bicolore, anche se il principio è lo stesso, ingannare l’occhio con due fonti diverse donando alle immagini una parvenza di profondità, perchè nel classico 3D i due proiettori se non ben allineati possono stressare gli occhi più sensibili e causare emicranie, nel nuovo Real3D un’eventualità del genere è scartata a priori perchè, a quanto afferma Rick Heineman portavoce della RealD, società fornitrice delle attrezzature alle sale cinematografiche, essendo il proiettore di ultima generazione singolo, i problemi suddetti non sussisterebbero..

Concludo riportandovi la mia esperienza personale, premettendo che porto gli occhiali, alla proiezione di Avatar sono stato sottoposto a quasi tre ore di visione 3D e devo ammettere di  non aver avuto alcun sentore di disturbo o altri effetti collaterali post-visione, magari avvertiti invece, anche se lievemente, in altre pelicole di minor durata, quindi sicuramente attenzione agli inutili allarmismi, ma soprattutto ponderate bene la scelta se siete soggetti a rischio, ricordate che c’è sempre l’alternativa di fruire del film in maniera tradizionale.