Love and Secrets, recensione in anteprima di All Good Things

New York 1971, David Marks (Ryan Gosling) il figlio di un potente magnate immobiliare incontra la bella Katie McCarthy (Kirsten Durst), tra i due è amore a prima vista, David la presenterà al padre (Frank Langella) con cui ha un rapporto conflittuale sin da ragazzino che farà capire subito al figlio di non apprezzare le origini umili della ragazza, ma David la sposerà ugualmente e con lei si allontanerà dalla città aprendo con la donna nel bucolico Vermont un piccolo negozio di alimenti biologici.

La storia tra David e Katie sembra procedere a gonfie vele, entrambi sono molto innamorati anche se David comincia a comportarsi in maniera strana e Katie verrà a sapere dalla migliore amica del marito, che a sette anni David ha assistito al suicidio della madre saltata dal tetto della tenuta di famiglia, un trauma che nonostante anni di psicoterapia David sembra non aver mai superato.

La vera personalità di David verrà presto alla luce e a scatenare i primi segni di squilibrio sarà la notizia che Katie è rimasta incinta, nonostante il marito gli avesse detto di non voler avere in nessuno caso dei figli. Katie sarà così portata ad optare per un aborto riparatore e di li in poi l’armonia della coppia sarà irreparabilmente incrinata e la violenza di David subirà una repentina escalation.

Sarà agli inizi degli anni’80 che Katie sparirà misteriosamente, ma a causa di alcune testimonianze il marito non verrà mai sospettato e si penserà ad un allontanamento volontario della donna che era in procinto di chiedere il divorzio, questo almeno fino al 2000 quando uno zelante procuratore distrettuale alla luce di nuove prove e con la possibilità di sfruttare le nuove tecniche di rilevamento del DNA non riaprirà il caso portando David Marks in tribunale…

Il regista Andrew Jarecki autore dell’acclamato e sconvolgente Una storia americana-Capturing the Friedmans, documentario che denunciava una serie di abusi su minori si cimenta con il suo primo lungometraggio di fiction e per restare in un ambito familiare decide di raccontare tra cronaca, documenti giudiziari e ipotetiche ricostruzioni il caso della misteriosa scomparsa della moglie dell’imprenditore immobiliare newyorchese Robert Durst, che ad oltre vent’anni dai fatti, nonostante attualmente detenuto per altri reati, non ha mai confessato l’omicidio della moglie.

L’esordio di Jarecki è piuttosto formale, regia e script sfruttano clichè sin troppo rodati, ma l’operazione è nobilitata da una coppia di giovani talentuosi, l’intensa Kirsten Dust e il sempre più efficace Ryan Gosling, senza dimenticare l’apporto del veterano Frank Langella con un ruolo a misura in cui si sfrutta appieno un’ormai rodata, elegante austerità.

All Good Things prova a raccontarci trent’anni di vita vissuta e un intricato mistero di cronaca, scegliendo un look improntato al realismo, un cast di spessore e una ricostruzione che cerca riferimeti tra romance, crime e thriller a sfondo giudiziario, restando focalizzato sui fatti salienti e soprattutto sui due protagonisti, insomma una pellicola che si barcamena non senza difficoltà tra pregi e difetti, che però se valutati nel loro complesso fanno di All Good Things una discreta opera prima.

Nelle sale a partire dal 1° giugno 2012

Note di produzione: All Good things è il nome del negozio di alimenti biologici aperto dalla coppia nel Vermont, il New York Times ha riportato che Robert Durst pare abbia apprezzato il film, Ryan Gosling con Drive di Nicolas Winding Refn e Kirsten Dust con Melancholia di Lars Von Trier sono in cartellone al Festival di Cannes 2011.