Sacha Baron Cohen ha scritto una parodia di Bond, Sheldon Turner adatterà il libro La porta dello scorpione, Wayne Wang dirigerà Brave Dragons

Sacha Baron Cohen (Il dittatore) ha deciso di parodiare l’iconica spia britannica James Bond. L’attore con il supporto di Phil Johnston ha recentemente venduto il soggetto di una parodia su 007 alla Paramount che vede una spia in puro stile Bond costretta a nascondersi con il suo fratello idiota. Baron Cohen e Johnston sono già al al lavoro sulla sceneggiatura.

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Berlino 2009, i nomi della giuria internazionale

Sono stati resi noti i nomi dei componenti della giuria del Festival di Berlino 2009, la rassegna cinematografica tedesca, che inizierà il 5 febbraio prossimo e verrà presentata il 27 gennaio.

A scegliere i film meritevoli di essere premiati nella cinquantanovesima edizione e guidati dall’attrice Tilda Swinton, presidente della commissione, saranno: Isabel Coixet (regista e sceneggiatrice spagnola), Gaston Kaboré (regista del Burkina Faso), Henning Mankell (scrittore), Christoph Schlingesief (regista), Wayne Wang (regista di Hong Kong) e Alice Waters (vicepresidente dell’associazione Slow Food International).

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Recensione: Un amore a 5 stelle

Marisa Ventura (Jennifer Lopez), cameriera in un grande e lussuoso albergo di Manhattan, sbarca il lunario tra straordinari e clienti petulanti, sognando una vita migliore per se ed il suo bambino, ma l’amore come spesso accade, piomba inaspettato nella sua indaffaratissima vita a scombinargli progetti e sogni.

Durante il suo soggiorno nell’albergo, un affascinante politico, Christopher Marshall (Ralph Fiennes), rampollo di una ricca famiglia nonchè candidato al senato, scambia la bella Marisa per una ospite dell’albergo e se ne invaghisce.

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Dalla Cina con passione

Il cinema cinese gode di una lunga tradizione che affonda le sue radici alla fine del 19mo secolo, quando le prime “ombre elettriche”, così venivano chiamate, vennero proiettate per la prima volta a Shangai. La tumultuosa storia di questo immenso Paese non mancò di influenzare la produzione cinematografica degli anni successivi, quando le pellicole assunsero connotati patriottici e propagandistici, pur non trascurando l’ispirazione data dalla corrente hollywoodiana e sovietica.

L’occupazione giapponese di Shanghai avvenuta nel 1937 interruppe di fatto l’epoca d’oro delle pellicole cinesi, tornò comunque agli antichi splendori nel dopoguerra, poi il comunismo rese il cinema uno strumento di informazione e propaganda nei confronti delle masse contadine, eludendo possibili contaminazioni dall’estero con l’importazione di soli prodotti sovietici.

Negli anni ’70 si ebbe nelle sale di casa nostra e non solo l’invasione di film basati sulle arti marziali, ma che in realtà venivano realizzati non dalla Repubblica Popolare ma da Taiwan e Hong Kong non ancora possedimento di Pechino, influenzando di fatto il nuovo cinema cinese, opera di registi formatisi negli Stati Uniti e in Europa: una corrente innovativa che passando da Taiwan raggiunse finalmente la Cina continentale nel 1984 grazie alle pellicole Tudi (1984) di Chen Kaige, Daoma Zei (1986) di Tian Zhuangzhuang e Sorgo rosso (1987) di Zhang Yimou.

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