Un tuffo nel passato, recensione in anteprima

In quel di Los Angeles tre amici si ritrovano a rimpiangere la gioventù perduta e a condividere una grande insoddisfazione per le loro attuali vite:

Adam (John Cusack) appena mollato dalla sua ragazza, che tra l’altro gli soffiato anche un costosissimo televisore, è costretto a vivere con il nipote nerd (Clark Duke) ossessionato dai videogames che bivacca nel suo seminterrato, Nick (Craig Robinson) ha un lavoro che non sopporta in una toletta per cani ed ha il sospetto che la moglie che ama moltissimo lo tradisca e infine Lou (Rob Corddry) che afflitto da un’immaturità cronica e profondamente depresso, a causa  della sua inclinazione per la bottiglia finirà quasi asfissiato dai gas di scarico della sua auto.

Sarà proprio l’incidente alquanto sospetto capitato a Lou che riunirà i tre amici che all’insegna della nostalgia canaglia organizzeranno un viaggio in una località sciistica che nei lontani anni ’80 li ha visti giovani e spensierati, naturalmente Adam sarà costretto a portare con lui il nipote e il quartetto partirà così alla volta del Kodak Valley Ski Resort, pronto a passare un week-end indimenticabile.

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5 scene natalizie da cinepanettone

Vista l”uscita in questi giorni della consueta commedia natalizia Natale in Sudafrica, con Christian De Sica che festeggia il suo ventisettesimo cinepanettone, cogliamo l’occasione per fare un viaggio a ritroso nel tempo dando un’occhiata a qualche cinepanettone d’annata iniziando dal classico di sempre Vacanze di Natale datato 1985.

Dopo il salto trovate cinque scene che abbiamo selezionato da altrettanti cinepanettoni, pescando in oltre un ventennio di film che nel bene e nel male hanno segnato un appuntamento fisso per milioni di spettatori decretando di anno in anno un successo che se da una parte è difficile spiegare, dall’altra è innegabile.

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10 cinepanettoni fuori stagione: il meglio dei fratelli Vanzina

Visto che a forza di indigesti cinepanettoni, imbarazzanti thriller all’amatriciana e pruriginose biopic, i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina ci hanno dato tanto gustoso materiale per la nostra rubrica I bruttissimi, ci sembrava giusto dedicare spazio a quei film diretti dalla coppia di cineasti romani che andrebbero rivalutati o che comunque contengono un appeal che va oltre il nazionalpopolare e il trivio sbanca-botteghino.

Intendiamoci siamo lontani anni luce dai capolavori della commedia all’italiana che fu, quella di Monicelli, Risi e Comencini tanto per intenderci, la cui eredità i reucci da cinepanettone hanno contribuito in questi ultimi anni a dilapidare, creando come effetto collaterale la riscoperta e rivalutazione della commedia italiana anni’80 snobbata dalla critica e quest’anno sdoganata nientemeno che nella prestigiosa cornice della Mostra del cinema di Venezia, con tanto di festivaliera retrospettiva.

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B-cult, Vacanze di Natale

Oggi speciale B-cult in occasione della retrospettiva La situazione comica che quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia omaggerà la comicità made in italy per troppi anni considerata di serie B, con attori che hanno portato al cinema milioni di spettatori e dei cui frutti ancora oggi godono molti degli odierni cinepanettoni, sempre piu scadenti e poco rispettosi di un passato prossimo ricco di caratteristi e gag formato famiglia.

Quindi oggi ci occupiamo di uno dei film in cartellone al Lido, quel Vacanze di Natale che nel 1983 sulla scia del successo dei due Sapore di mare, portò i fratelli Vanzina a traslocare il formato vacanziero tra le nevi dell’esclusiva Cortina mantenendo intatto il racconto corale, abbandonando però le nostalgie da ombrellone per raccontare l’Italia dei nuovi ricchi.

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13dici a tavola, recensione

Giulio (Giancarlo Giannini) torna dopo molti anni in un vecchio casale di famiglia dove da adolescente aveva vissuto con la sua numerosa famiglia e scoperto le prime inquietudini adolescenziali, tra cui il primo travolgente amore scoperto a diciott’anni e che si era magicamente materializzato nella fascinosa Anna (Kasia Smutniak) una ragazza figlia di un’amica della madre.

Per Giulio ritornare in quel luogo in occasione della vendita dell’immobile scatenerà una serie di ricordi che rischieranno di sopraffarlo, il sentimento provato, profumi e sapori di una toscana vissuta attraverso gli occhi della gioventù e le grazie della splendida e giovane Anna contesa dagli uomini di tutta la famiglia e da cui Giulio si troverà inesorabilmente stregato.

Saranno quei ricordi conservati nelle mura di quella casa, ricordi di preziosi attimi che non torneranno più e di cui quel casale conserva la memoria spingeranno Giulio non solo a non vendere la casa, ma ad acquistarne le quote dai fratelli, così da da avere la certezza che la casa diventi il luogo dove trascorrere la sua vecchiaia e dove andarsene coircondato dai ricordi di gioventù.

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Colonne sonore dedicate al Natale

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Colonne sonore natalizie, questo è il tema del nostro post di oggi, ma per fugare qualsiasi dubbio non vi elencheremo una serie di album e relative pellicole  a tematica natalizia, bensì alcuni brani originali o cover di classiche hit natalizie che hanno accompagnato i nostri film preferiti e sono rimaste indelebili rappresentanti di questo festoso periodo dell’anno.

Quindi dopo il salto la nostra playlist ideale con una serie di brani tutti ascoltabili che ci riporteranno alla memoria qualche pellicola magari dimenticata e qualche cover davvero intrigante di grandi classici rivisitati per l’occasione. Buon ascolto e auguri.

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Film sul Natale…senza Babbo Natale, i migliori 10

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Dopo aver esplorato la filmografia del nonno più famoso del pianeta con i migliori film su Babbo Natale, oggi ci occupiamo dei film natalizi in cui il Natale come espressione massima di tradizione, valori e famiglia è il vero protagonista.

Naturalmente comedy e family-movie fanno la parte del leone nella nostra classifica in cui non manca però qualche intrigante variazione sul tema, Dopo il salto canonica Top ten con annessa trama e qualche curiosità, e in coda al post due bei video natalizi con i quali vi auguriamo un felice Natale.

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Cinepanettoni: I migliori 10

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Diciamolo il cinepanettone per antonomasia ha le fattezze e la rodata vis comica della coppia Massimo Boldi e Christian De Sica, cinepanettone è un termine coniato appositamente per le pellicole che ogni anno puntualmente il duo sforna e in questi ultimi anni la porzione da menù fisso si è raddoppiata visto il divorzio artistico della lucrosa coppia di comici.

Certo non si può negare che il termine è poi stato ampliato anche ai film che hanno una pianificata distribuzione natalizia, che negli anni hanno visto accodarsi anche Leonardo Pieraccioni che ha subito adottato la ricetta vincente della ripetizione ad oltranza di personaggi e situazioni accentuando il lato romance dell’operazione e il trio Aldo, Giovanni e Giacomo che prima dell’ultimo cinepanettone dal sapore televisivo, Il cosmo sul comò, davano un minimo di alternativa nell’ambito dellla commedia made in Italy da festività.

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Sapore di mare: recensione

sapore-di-mare1965, un gruppo di ragazzi e alcune famiglie trascorrono un’estate sulle spiagge della Versilia, ci sono i nobili e pettegoli marchesini Pucci, Gianni l’intellettuale che pensa ai libri invece che alla sua bella ragazza Selvaggia (Isabella Ferrari), il classico e cinematografico romano de Roma Maurizio e l’adolescente con l’ormone a mille Giorgia.

Le famiglie invece come al solito saranno descritte per classi sociali, ci sono i ricchissimi milanesi Carraro, con Commendatore, signora e viziata prole al seguito, il playboy e viveur Felicino (Christian De sica) con la sua nuova fiamma, la bella inglesina Susan e l’eterno Peter Pan Luca (Jerry Calà), sempre in vena di scherzi e senza la benchè minima intenzione di crescere.

Mentre a rappresentare il sud la famiglia napoletana dei Pinardi, alla loro prima vera vacanza in Versilia, composta dagli apprensivi e iperprotettivi  coniugi Pinardi più due figli, la bella Marina (Marina Suma) e il timido Paolo.

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Cinepanettoni parte I: le origini

Il cinepanettone non è un’opinione, ma un fenomeno di costume. Il fenomeno, che è culminato con il conio di un termine apposito per la sua stessa definizione, nasce nel lontano 1983. Cosa si intende per cinepanettone?

Trattasi fondamentalmente dei film natalizi che la coppia Boldi-De Sica ci regala da tempo immemore; il loro connubio, consacrato da anni di collaborazione e recentemente sciolto, scioglimento che ha causato il cordoglio di molti e l’indifferenza dei più, ha dato vita a questo nuovo genere, nato con l’ancestrale Vacanze di Natale del 1983.

Il termine, nato più tardi, indica più che un genere, una formula estremamente ripetitiva di trama, accompagnata dall‘onnipresenza dei protagonisti e da incassi importanti al botteghino nelle sale di tutta Italia.

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Jerry Calà, una storia nel cinema

La filmografia di Calogero Calà , nato a Catania, il 28 giugno 1951 è veramente sconfinata. Lo conosciamo tutti col suo nome d’arte, Jerry Calà, nome che ha adottato come auto-etichetta fin dai tempi degli esordi, quelli in cui la sua carriera di attore iniziava a decollare con i Gatti di Vicolo Miracoli.

Nasce a Catania, originario di San Cataldo in Sicilia vira poi su Verona; là frequenta il liceo classico Scipione Maffei, dove il destino vuole che incontri i suoi compagni di avventura, che diverranno successivamente i Gatti di Vicolo Miracoli.

L’obiettivo di Jerry non è cambiato molto nel corso della sua carriera: la risata. Jerry ha fatto ridere il pubblico italiano nelle vesti di attore, sceneggiatore e regista. Celeberrime alcune sue frasi, divenute, col tempo, dei veri e propri tormentoni.

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Vittorio, Manuel e Christian De Sica: la passione si chiama cinema

Spesso e volentieri il Cinemaniaco si occupa della storia, delle opere e della vita delle grandi famiglie legate da un unico comune denominatore: il cinema. Quest’oggi non potevamo esimerci dal rendere omaggio ad una grande famiglia italiana, che ha fatto dello spettacolo, della musica e del cinema per l’appunto, la propria esistenza, la propria missione. Uno style tutto partenopeo, che porta i nomi di Vittorio, Manuel e Christian De Sica.

Vittorio De Sica, figlio di un impiegato di banca, Umberto, col quale aveva un rapporto molto bello e forte, e al quale dedicherà il suo film, Umberto D., già durante gli studi di ragioneria , ottiene un piccolo ruolo in un film muto diretto da Giancarlo Saccon, Il processo Clemenceau del 1917.

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