Il ragioniere della mafia Turi Arcangelo Leofonte (Giancarlo Giannini) è ormai un collaboratore di giustizia, la sua testimonianza ha permesso di sradicare il clan degli Scalia, ma il figlio del boss ormai morto ha intenzione di vendicare il padre, uccidere Leofonte e recuperare i soldi che il ragioniere ha ben nascosto in alcuni conti segreti.
Alla vigilia del viaggio che lo porterà in un luogo segreto dove grazie ad una nuova identità Leofonte potrà passare il resto della vita, l’uomo affida al nipotino Stefano, affetto da una forma di autismo, l’unica password che permette l’accesso ai conti, ma Stefano viene rapito e portato in Sicilia.
Una parte della scorta che all’epoca condusse Leofonte da Palermo a Milano davanti ai giudici, il vicequestore aggiunto Nino Di Venanzio (Raoul Bova) e Remo Matteotti (Ricky Memphis), si riforma, al gruppo si aggiunge qualche faccia nuova e tutti si dirigono a Palermo dove Leofonte verrà scambiato con il suo nipotino, ma le cose al loro arrivo non andranno come previsto.
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