HKIFF 2010, Hong Kong International Film Festival

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E’ indubbio che il cinema orientale sia artisiticamente tra i più prolifici di questi ultimi anni, una creatività che si è lentamente creata un mercato di nicchia anche anche nel nostro paese con il determinante supporto del  mercato home-video e il proliferare di un piccolo esercito di cultori del cinema di genere proveniente da Cina, Giappone e Corea, con una crescita in questi ultimi anni anche del cinema thailandese.

Seguendo questo trend oggi vi segnaliamo una delle più importanti rassegne cinematografiche cinesi, l’Hong Kong Film Festival,che anche quest’anno dal 21 marzo al 6 aprile in occasione della sua trentaquattresima edizione, è pronta a dare un’ampia panoramica del mercato orientale, senza dimenticare tutta una serie di tributi ed omaggi a grandi personalità artistiche che hanno fatto la storia della cinematografia cinese.

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Lourdes, recensione

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Christine (Sylvie Testud), una ragazza affetta da sclerosi multipla che affronta la vita su una carozzella, decide di intraprendere un viaggio della speranza per il santuario di Lourdes, dove nel corso degli anni alcuni hanno ritrovato miracolosamente la salute, altri il conforto di una fede che sembrava perduta.

Christine è una ragazza che ha un gran voglia di comunicare che prescinde dalla sua condizione fisica, così giunta a destinazione cercherà il contatto umano, cercando di relazionarsi con quel microcosmo fatto di varia umanità utilizzando il proprio volto come mezzo di comunicazione, e insolito strumento di percezione dell’altro.

Così mentre la sua esplorazione prosegue, con tutta la gamma di emozioni positive e negative che fede e sofferenza trasmettono, questo suo estemporaneo viaggio le regalerà un miracolo di cui non sarà solo testimone, ma anche protagonista, un avvenimento inspiegabile che le donerà di nuovo la capacità di muoversi e camminare.

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Weekend al cinema: Scusa ma ti voglio sposare, Amabili resti, Lourdes, Maga Martina e il libro magico del draghetto

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Il secondo weekend di febbraio è povero di novità almeno quanto il precedente, così, alle tre release di settimana scorsa, oggi si aggiungono altri quattro titoli.

L’unico che potrebbe essere capace di strappare la prima posizione ad Avatar è Scusa ma ti voglio sposare, la nuova commedia adolescenziale di Federico Moccia, distribuita in oltre 550 copie. Oltre al sequel di Scusa ma ti chiamo amore, ha buone possibilità di essere visto anche Amabili resti, il nuovo film di Peter Jackson, trasposizione del romanzo di Alice Sebold.

Completano il quadro delle novità, di cui dopo il salto potete leggere la trama e scoprire i protagonisti, la commedia d’animazione Maga Martina e il libro magico del draghetto e il film presentato al Festival di Venezia Lourdes.

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Sundance Film Festival 2010, secondo giorno

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Dopo la classica partenza tranquilla e senza scossoni, come ogni una buona fase di decollo che si rispetti, eccoci pronti ad entrare nel vivo del Sundance Film Festival che oggi propone una lunga serie di proiezioni ed iniziative che cercheremo di raccontarvi, segnalandovi a nostro parere le più interessanti.

Intanto le premiere di punta odierne, tra la moltitudine di pellicole fuori concorso e in anteprima proposte quest’oggi dalla rassegna ve ne segnaliamo due. Please give comedy di Nicole Holofcener con Catherine Keener e Oliver Platt, coppia di coniugi  acquistano appartamento confinante per guadagnare spazio, nel prezzo è compresa coriacea vecchina che non sembra affatto destinata ad una veloce dipartita.

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Festival di Venezia 2009 sabato 12, ieri comunicati i premi speciali, oggi Mr. Nobody e il premio a Stallone

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Impazza il TotoLeone per la giornata di chiusura del Festival di Venezia, e come previsto anche Lola di Brillante Mendoza proiettato ieri, entra tra i favoriti nei pronostici, comunque saldamente in testa Lourdes di Jessica Hausner e Lebanon di Samuel Maoz, anche se l’accoglienza entusiastica per gli outsider Soul Kitchen di Fatih Akin e Capitalism: a love story di Michael Moore potrebbero riservare qualche sorpresa.

Poche le probabilità che il Leone d’oro vada ad uno dei quattro italiani, comunque l’ottimo La doppia ora di Capotondi potrebbe ambire a qualche premio speciale.

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