Guy Ritchie: Pulp made in England

Guy Stuart Ritchie nasce il 10 Settembre 1968 ad Hatfield (Hertfordshire-Inghilterra), il futuro regista abbandona presto gli studi, e a sedici anni decide che il suo futuro sarà nel cinema e nel 1995 si cimenta con il cortometraggio scrivendo e dirigendo The Hard Case,

Nel 1998 debutta con il lungometraggio Lock & Stock-pazzi scatenati, corrosivo humour e violenza da gangster-movie ne contraddistinguono lo stile per cui diverrà famoso e che riutilizzerà nel 2000 in The snatch-lo strappo, commedia pulp con un cast notevole, tra gli interpreti un esilarante Brad Pitt nei panni di uno zingaro, affiancato da Dennis Farina, Benicio Del Toro e l’attore feticcio del regista Jason Statham.

The snatch, coprodotto dalla sua casa di produzione fondata nel 1998 la Ska Film, gli farà guadagnare una nomination agli BAFTA award, gli Oscar inglesi. Il 22 Dicembre dello stesso anno il regista sposa la popstar Madonna.

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Jonas Akerlund: un regista da Grammy

Jonas Akerlund nasce a Stoccolma (Svezia) il 16 Novembre 1966, regista e montatore di successo specializzato nel realizzare videoclip musicali, nel suo curriculum due Grammy e oltre 250 video per artisti del calibro di Metallica e U2,

Nel 1988 il regista inizia a farsi conoscere nel panorama dei gruppi metal, con molti dei quali collabora alla realizzazione di video e backstage, poi nel 1993 è la volta dei Roxette, mai l suo primo grande successo è  il videoclip realizzato per i Prodigy smack my bitch up.

Artista poliedrico dai moltepilici interessi, realizza film, spot pubblicitari, documentari, lavori artistici, eventi multimerdiali, il suo primo lungometraggio Spun (2002) crime-comedy sul mondo della droga si avvale di un cast impressionante ricco di star hollywoodiane, Mickey Rourke, John Leguizamo, Brittany Murphy e Mena Suvari.

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Madonna al cinema: da Who’s that Girl a Filth and Wisdom

Ribadisco subito il concetto espresso nel titolo, Madonna è sempre Madonna. Preconcetti, aspettative della critica, critiche antesignane e prodromiche, tutto quello che si può di re e tutto quello che non si può dire: ma Madonna è sempre Madonna.

Quando l’ho vista per la prima volta, tanti anni fa, è stato come vedere esplodere un barboncino in un salotto francese nel settecento, con conseguente cospargimento di carni e interiora sulla padroncina e sugli ospiti. Qualcosa di irriverente, una ferita mortale ai miei pensieri e alla mia morale, ma anche qualcosa da cui non riuscivo a togliere lo sguardo.

Domani Madonna compie cinquant’anni, e la cosa non mi stupisce affatto. E’ stata in grado di compiere altre meraviglie, altri prodigi. A cinquant’anni ci arriverò anch’io, e tante persone che respirano come me e di cui ho una stima media (la peggiore).

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