Non aprite quel cancello: anni ’80, horror e teenager

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In questi giorni è nelle sale italiane l’horror in 3D di Joe Dante The Hole, in cui da una misteriosa botola situata nella cantina di una casa si materializzano inquietanti presenze oscure pronte a terrorizzare un terzetto di ragazzi troppo curiosi.

Il film di Dante è un vero compedio di citazioni da cinema horror e fantastico anni’80 che ci riporta alla mente Non aprite quel cancello aka The Gate, un piccolo horror datato 1987 anche questo ricco di suggestioni horror e fantasy, che sfoggiava un esercito di creature animate in stop-motion omaggio al grande Ray Harryhausen e una voragine in giardino coacervo di mostruosità demoniache.

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Alien, recensione

alien []L’astronave da trasporto Nostromo durante il suo viaggio di ritorno per la Terra, viene attirata sull’inospitale planetoide LV-426 da una misteriosa rischiesta di soccorso. Risvegliato l’equipaggio in sospensione l’astronave atterrerà sul pianeta scoprendo un relitto di fattura aliena, e durante una ricognizione al suo interno, una sorta di coltura di uova xenomorfe infetterà Kane (John Hurt) un membro dell’equipaggio.

Ben presto l’organismo che ha infettato Kane, dopo una velocissima gestazione all’interno del suo corpo, ne uscirà uccidendolo e fuggendo nei meandri della labirintica astronave, e mentre il resto dell’equipaggio sotto il comando del capitano Dallas (Tom Skerritt) cercherà il letale clandestino, l’ufficiale scientifico Ash (Ian Holm) cerca di carpirne struttura e natura biologica.

Nel frattempo la creatura aliena comincerà a crescere in tempi rapidissimi, trasformandosi in un letale predatore che uno ad uno infetterà ed ucciderà l’equipaggio che dopo la morte di Dallas è ora sotto la guida del tenente Ripley (Sigourney Weaver). Ripley  si scontrerà ben presto con Ash e gli ordini della Compagnia, mentre lei intende sterminare l’alieno, la compagnia vuole portare l’organismo sulla Terra per studiarne eventuali applicazioni militari.

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Existenz: quando la tecnologia si fa carne

sign-4Cronenberg ci accompagna nel nuovo millennio e lo fa modo suo, raccontandoci le inquietudini fatte di carne e tecnologia di Videodrome, e aggiornandole al concept odierno dell’intrattenimento videoludico e dei computer, aprendo la strada alle future incursioni action-filosofiche di Matrix.

Una società informatica sta per  lanciare  un nuovo videogame che utilizza in modo del tutto innovativo la realtà virtuale, naturalmente prima del definitivo lancio sul mercato ad un gruppo di persone viene chiesto di testare il videogame e la nuova consolle, ma un gruppo di terroristi vuole impedire la messa in commercio del gioco attentando alla vita della programmatrice che lo ha creato.

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