Oscar 2011, gli snobbati dall’Academy

Ieri dopo una lunga lista di papabili e il consueto toto-candidature pre-cerimonia sono state rilasciate tutte le nomination ufficiali agli Oscar 2011, che seguono come consuetudine gran parte del percorso intrapreso dai precedenti Golden Globe con qualche interessante variazione sul tema per quanto riguarda la categoria Miglior film, che oltre a raggiungere quota dieci nomination recupera l’imperdonabile mancata candidatura ai Globe dell’indipendente Winter’s bone e regala al sorprendente Toy Story 3-La grande fuga la doppia nomination come miglior film e miglior cartoon.

Vediamo ora nelle categorie principali chi resta fuori in toto o in parte dalla corsa alla prestigiosa statuetta, iniziamo con Inception che nonostante le 8 candidature, anche in questo caso come ai Golden Globe non svetta per nomination battuto da Il discorso del re con 12 candidature e affiancato a The Social Network con 8, ma il problema è che anche stavolta Leonardo DiCaprio bissa la delusione dei Golden Globe venendo praticamente ignorato dall’Academy nella corsa come miglior attore protagonista, ricordiamo che l’ultima nomination dell’attore risale al 2007 per Blood Diamond, ma stavolta è in buona compagnia perchè anche Nolan non rientra nella cinquina dei registi dell’anno, delusione in parte lenita per lui dalla nomination per la miglior sceneggiatura originale, ricordiamo che Inception è il primo film scritto da Nolan in solitaria.

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Edward Zwick: dalla parte degli eroi

Edward Zwick, cineasta classe 1952, nasce a Chicago e studia ad Harvard dove negli anni ’70 si laurea in letteratura, ma la sua carriera sembra indirizzarsi da subito verso il mondo dello spettacolo. Scrive per le riviste Rolling stone e The new republic, per poi trasferirsi in Europa per studiare teatro sperimentale.

A Parigi durante gli studi incontra Woody Allen che lo inizia alla regia utilizzandolo come suo assistente per il film Amore e guerra (1975). L’esperienza segna profondamente Zwick che appena tornato in patria si iscrive ai corsi di regia dell’American Film Institute.

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Jennifer Connelly

Jennifer Connelly è bellissima, lo era quando ha iniziato la sua avventura nel mondo del cinema, lo è ora, che l’avventura continua, con sempre maggiore entusiasmo. Il suo nome è legato a quello di pellicole come Labyrinth, il film fantastico di Jim Henson del 1986, o a quello di Sergio Leone, che l’ha diretta nel capolavoro C’era una volta in America.

Niente male come inizio, dopo un pre-inizio come modella nel campo della pubblicità; Labyrinth, che sfoggiava un David Bowie in grande spolvero, è un film fantastico, un viaggio in un mondo fantasy i cui tratti inquietanti sono diventati cult.

Collabora, nel 1985, con Dario Argento, recitando accanto a Daria Nicolodi e a Donald Pleasence in Phenomena. Fa uno strano effetto pensarla su un filo diretto che collega un lontano Dario Argento a un certamente più attuale Darren Aronofsky.

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