Recensione: Black Thunder-sfida ad alta quota

John Sands (Steven Seagal) è il classico agente che i servizi segreti temono ma delle cui abilità non possono fare a meno, che quando diventa scomodo non esitano a cercare di eliminare a qualsiasi costo, ma questa volta all’indispensabile agente si è preferito cancellare la memoria.

Motivazione della repentina cancellazione è che la memoria dell’uomo conteneva troppe informazioni che potevano mettere a rischio l’Agenzia, ma il dirottamento di un aereo Stealth, velivolo dotato di una speciale copertura che riesce ad eludere i radar, oltretutto munito di un micidiale carico di bombe, costringe i capi di Sands a richiamarlo in servizio.

Sands è l’unico uomo  in grado di recuperare l’aereo ed archiviare velocemente la pratica terroristi.

Seagal è un fenomeno che ancora non si riesce a decifrare bene, non possiede alcuna ironia tipica di molti nuovi eroi che hanno superato indenni gli anni ’80, tende a prendersi molto sul serio, forse troppo, ma quel faccione accigliato e la sua incontestabile preparazione nelle arti amrziali ne fanno idolo nel mercato orientale e di riflesso ottimo investimento nel mercato dvd europeo.

Sono lontani gli anni di Nico, forse uno dei pochi film veramente incisivi di questo attore, sentendone le performance in lingua originale ci si rende conto del perchè della spietatezza dei critici americani nei suoi confronti, questo Black Thunder fa parte della serei low-low-budget di cui l’attore sta sfornando fastidiosi cloni mensili da qualche anno a questa parte.

Sceneggiatura di poche pagine, dialoghi irrimediabilmente scarni, esplosioni e sparatorie condite con pochi scontri fisici, fisicamente imbolsito l’attore ha non pochi problrmi nel muoversi agilmente, sostituito a volte da imbarazzanti ed eccessivamente longilinee controfigure.

Agente segreto monoespressivo prennemente in lotta contro lo stesso sistema che ne ha fatto micidiale arma, i suoi copioni si ripetono spostandosi virtualmente in varie parti del mondo, ma i film sono perlopiù girati nei paesi dell’Est per ragioni di costo e sgravi fiscali, stavolta l’obiettivo è un caccia invisibile e terroristi cattivissimi ed idioti al punto giusto.

Che dire, se amate l’ultimo Seagal, e vi siete sorbiti senza fatica tutti i suoi ultimi film che hanno letteralmente invaso le videoteche, siete puristi dell’action e anche perchè no, un pò nostalgici, Black Thunder è forse uno dei migliori tra gli ultimi lavori dell’attore.

Se invece, non passate sopra a mostruosi buchi di sceneggiatura, dilaoghi assurdi, recitazione da sala parrocchiale e trame risibili, passate oltre.