Dalla Mostra del cinema di Venezia dopo il caso Avati ecco un altro regista che polemizza sui tanto discussi metodi di selezione per i film in concorso al Lido, a lamentarsi è Luigi Capuano che afferma di avere un conto aperto con la Mostra dai tempi del suo film La guerra di Mario, allora secondo il regista snobbato dalla selezione ufficiale come accaduto anche stavolta per il suo ultimo film L’amore buio.
Il regista napoletano si è dovuto accontentare per la sua pellicola di una sezione collaterale, l’autonoma Giornate degli autori, da dove Capuano palesemente indispettito dall’ennesima esclusione non usa certo mezzi termini per descrivere il suo pensiero sull’organizzazione della prestigiosa rassegna: