Matteo Rovere e il vietato non vietato

Matteo Rovere, questo sconosciuto. E’ stato il protagonista indiscusso della querelle “vietato si, vietato no” del suo ultimo film: Un gioco da ragazze, presentato in concorso al festival di Roma.

La pellicola era stata censurata e vietata ai minori di anni 18, poiché giudicate eccessive le adolescenti protagoniste, che trascorrono il loro tempo divertendosi a fare sesso e consumare droga, o seducendo il loro insegnante che cerca invece di trarre qualcosa di buono da loro.

Matteo Rovere che inizia il suo percorso nel cinema all’età di diciotto anni, si difende e respinge le accuse, dichiarando:

“con il film non volevo generalizzare, ma raccontare una storia e una società che esiste. Mi interessava portare alla luce per far riflettere, questi personaggi forti, senza dare nessun giudizio. Deve essere poi lo spettatore a prendere semmai le distanze”.

Dopo alcune esperienze come assistente alla regia e al montaggio, realizza nel 2002 il suo primo cortometraggio, Lexotan, vincendo il “Linea d’Ombra Salerno Film Festival” e partecipando a diverse rassegne internazionali.

In seguito è autore, insieme a Silvio Muccino, della sceneggiatura del lungometraggio A modo mio. Nel biennio 2003-2004 realizza i cortometraggi Unconventional Toys e Sulla Riva del Lago, invitati complessivamente in oltre cinquanta festival e vincitori di numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2005 si dedica al documentario e ai videoclip, collaborando con artisti quali i Tiromancino.

Ed eccolo affrontare il suo primo lungometraggio, Un gioco da ragazze, che a seguito del ricorso chiesto da Colorado Film e RaiCinema, produttori del film, è riuscito a vincere la battaglia intrapresa nelle ultime settimane, e che proprio sul web ha visto nascere numerosi movimenti in suo sostegno.

Il divieto ai minori è stato quindi abbassato ai 14 anni, dando così la possibilità anche agli adolescenti di poter vedere al cinema questo realistico spaccato dell’adolescenza al femminile.

La storia di quattro ragazze di diciassette anni, nate e cresciute nell’alta borghesia di una delle tante città di provincia in Italia. Le loro esistenze impeccabili, le famiglie più in vista, lo shopping, lo sport, i ragazzi e le feste più esclusive, sembrano annoiarle a tal punto che Elena, la leader del gruppo, si ritrova in una strana vicenda quando il nuovo professore, Mario Landi, entra inconsapevolmente nei loro giochi di adolescenti.

Interpretato da Chiara Chiti, Nadir Caselli, Desireé Noferini e Filippo Nigro, Un gioco da ragazze uscirà il prossimo 7 novembre nelle sale italiane.