La Terra Di Dio di Francis Lee – Recensione

La Terra Di Dio di Francis Lee è quel film che amo definire “silenziosamente rumoroso”. Due scenari e una sola grande emozione: l’amore verace e tormentato. Bene, sono cose che ti rimangono impresse dopo aver visto quel capolavoro de I Segreti di Brokeback Mountain e devi accettare il fatto che stai per assistere a qualcosa di simile. La montagna, due uomini, i conflitti e il freddo.

Johnny è un allevatore di pecore. Suo padre Martin è rimasto invalido e qualcun altro dovrà aiutare il ragazzo a gestire il gregge. Per questo arriva Georghe, un romeno, e i due partono alla volta del bestiame. I campi da pascolare sono devastati dal vento e dalla pioggia, ci sono i muretti a secco e c’è il fango. Johnny è stanco di tutto ciò e si dimostra ostile alla vita. Apostrofa Georghe come “zingaro”, rifiuta una serata di sesso da un’amica, è svogliato nel lavoro e vede il suo mondo stretto nella morsa della routine.

Eppure a Georghe la brughiera inglese piace. “Qui è bellissimo”, dice mentre muove i massi del muretto a secco, mentre sgranocchia un pasto liofilizzato e mentre cerca riparo dal freddo con un fuocherello che non basta per entrambi. Per Johnny quel ragazzo è solo uno zingaro e non fa che apostrofarlo come tale. Georghe perde la pazienza, lo affronta e lo minaccia con la forza.

Scoppia la passione. I due si ritrovano avvinghiati nel fango, stretti in un amplesso nervoso e appassionato. Si scoprono inseparabili. Johnny, specialmente, si accorge che finalmente la sua vita ha un senso.

Nonostante il fango, la parola “finocchio” che ricorre tra i due protagonisti in un gioco reciproco di scherno, il dramma di un padre che perde le forze per badare al suo terreno, La Terra Di Dio di Francis Lee è un film spaventosamente romantico. Johnny e Georghe si fissano negli occhi e lottano per non perdere l’orgoglio, ma la loro passione è troppo forte per nasconderla.

Insieme a loro sentiamo il freddo della montagna, il lezzo del letame e la solitudine della brughiera, ma saranno loro stessi a confortare la nostra visione quando si lasciano andare in un abbraccio, quando litigano e quando si amano. L’amore non viene menzionato, e scopriamo che non ve n’è bisogno: La Terra Di Dio di Francis Lee è, in sostanza, l’anatomia di un sentimento meravigliosamente tormentato e vero, che lampeggia in ogni scena fino all’esplosione emozionale del finale.