Il calcio rappresenta una vera e propria passione nazionale, un elemento che suscita sentimenti contrastanti e anima milioni di persone. In questo contesto, il Fantacalcio si è affermato come un fenomeno di massa: un gioco di ruolo digitale dove i partecipanti costruiscono e gestiscono squadre virtuali utilizzando i giocatori reali del campionato di Serie A. È proprio su questo universo e sui temi dell’amicizia che si concentra il film “Ogni Maledetto Fantacalcio“, diretto da Alessio Maria Federici e prodotto da QMI, disponibile su Netflix.

Cosa sappiamo su “Ogni Maledetto Fantacalcio”
La trama si apre in una stanza dove un giudice sarcastico, interpretato con brio da Caterina Guzzanti, interroga Simone (Giacomo Ferrara), uno sceneggiatore trentenne, sospettato della sparizione di Gianni (Enrico Borello), uno dei suoi più cari amici. Il film esplora le dinamiche di un gruppo di amici e la loro forte connessione con il mondo del calcio e del Fantacalcio.
Il cast include anche Silvia D’Amico, Francesco Russo e Antonio Bannò, con la partecipazione di figure note come Diletta Leotta e Pierluigi Pardo. In un’intervista a FqMagazine, gli attori Giacomo Ferrara e Francesco Russo, insieme al regista Alessio Maria Federici, hanno discusso della rilevanza del calcio in Italia. Secondo Ferrara, il calcio ha un grande potere aggregativo. La gente ama riunirsi per seguire la propria squadra del cuore, sebbene a volte questa passione possa sembrare prevalere su altri aspetti della vita.
Tuttavia, Ferrara ha suggerito che, pur riconoscendo l’importanza del gioco, sarebbe saggio non dimenticare altre priorità, come la famiglia e le questioni sociali. Francesco Russo ha aggiunto che l’idea che il calcio sia più importante della vita stessa è un luogo comune. Per molti, lo stadio o la partita in televisione sono un’evasione sana e giusta dalla routine e dalle fatiche quotidiane. È un momento di libertà che permette di staccare la spina e ricaricarsi.
Alessio Maria Federici ha poi concluso sottolineando che l’amore per questo sport non è un fenomeno unicamente italiano, ma una passione universale. La sua forza, a suo avviso, risiede proprio nella capacità di unire le persone in una comunità. Giacomo Ferrara ha condiviso un aneddoto personale che illustra il suo legame con questo sport: ha ricordato di quando da bambino giocava a calcio in cortile, finché sua madre non lo richiamava per studiare.
Questo semplice ricordo evidenzia come il calcio sia spesso legato a momenti spensierati e a legami profondi. Infine, riflettendo sui rapporti umani, Ferrara ha affermato di aver sofferto di più per le amicizie che per l’amore. Ha descritto l’amicizia maschile come un legame di totale fiducia, un porto sicuro dove si può confidare senza riserve. In particolare, nei momenti di difficoltà sentimentale, la prima persona che un uomo cerca è sempre un amico fidato.