Cyrus, recensione in anteprima

John (John C. Reilly) è un quarantacinquenne divorziato ormai da sette anni, che ancora non è riuscito a rcostruirsi una vita a causa di una palese difficoltà a reinserirsi in un contesto emotivo che gli permetta di superare la separazione dalla moglie.

L’occasione giungerà piuttosto inaspettata durante una festa in cui John, da poco appreso che l’ex-moglie sta per risposarsi, trova l’input giusto per conoscere Molly (Marisa Tomei), che oltre a trovare un inaspettato feeling con l’uomo, rivelerà un figlio ormai adulto a cui è molto legata, l’infantile Cyrus (Jonah Hill) che dal canto suo non ha alcuna intenzione di abbandonare il nido.

John dovrà riuscire ad inserirsi in un equilibrato e sin troppo solido contesto costruito a mo’ di microcosmo edipico, in cui la sua presenza verrà vissuta inevitabilmente come disturbante corpo estraneo, ma l’uomo non vuole che la storia con Molly naufraghi e si confronterà con Cyrus intenzionato a far sì che la sua inattesa storia d’amore abbia un futuro.

La coppia di filmaker e fratelli Jay e Mark Duplass mettono in scena un intrigante ritratto di famiglia in evoluzione con l’accortezza di dare alla pellicola pur dai tratti palesemente indie una solidità narrativa di notevole fattura, lasciando nel contempo ampia libertà agli interpreti, tra cui spicca una splendida Marisa Tomei in piena maturità artistica e due dotati talenti comedy come John C. Reilly e Jonah Hill, il primo che torna ad affrontare la tematica bamboccioni dopo Fratellastri a 40 anni, ma da una prospettiva altra e con sorprendenti registri dramedy e Hill talento figliato dalla Apatow factory, in questo caso tanto efficace da risultare a tratti inquietante e sin troppo realistico.

Cyrus è una piacevole e davvero ben confezionata variazione sul tema mammoni forever, senza dubbio nulla di nuovo nell’ambito dramedy e famiglie disfunzionali, tematiche ultimamente molto praticate anche in ambito televisivo, anche se il tratto gradevolmente indie e un sorprendente e ancora una volta inedito John C. Reilly nobilitano ulteriormente l’intera operazione.

Nelle sale dal 10 dicembre 2010

Note di produzione: nel cast figura anche Catherine Keener icona del cinema indipendente nominata due volte all’Oscar come miglior attrice non protagonista per Essere John Malkovich e Truman Capote: A sangue freddo.