L’Ora Nera: recensione in anteprima

L’Ora Nera, titolo originale The Darkest Hour, è una pellicola americana girata a Mosca che sviluppa la vicenda intorno allo sbarco di una razza aliena ostile e invisibile; Sean (Emile Hirsh) e Ben (Max Minghella) sono due giovani sviluppatori di software che si fanno rubare l’idea di un nuovo programma per il mercato russo da Skyler (Joel Kinnaman), un collaboratore doppiogiochista svedese; Sean e Ben vanno allora in uno dei locali più alla moda di Mosca per tirarsi su col morale e conoscono due connazionali americane, la fotografa Anne (Rachael Taylor) e la sua assistente nonché migliore amica Natalie (Olivia Thirlby)… Ma è proprio lì, dopo pochi istanti dalla conoscenza tra i ragazzi, che avrà inizio l’attacco alieno.

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Benvenuti al Nord, recensione in anteprima

Sono passati circa due anni dalla trasferta campana dell’impiegato brianzolo Alberto (Claudio Bisio) e ora, tornato nel natio Nord ha finalmente avuto l’agognato trasferimento per cui la zelante consorte Silvia (Angela Finocchiaro) l’aveva tormentato all’inverosimile, costringendolo a suo tempo all’escamotage del falso invalido che aveva dato il via al suo esilio partenopeo. Se pensate che Silvia ora sia finalmente soddisfatta vi sbagliate di grosso, perchè neanche l”operosa Milano va incontro ai suoi gusti, a causa del troppo inquinamento e della nuova posizione di Alberto che ultimamente oberato di lavoro non gli presta le dovute attenzioni, tanto che Silvia pensa di lasciarlo. Frattanto al Sud Mattia con la sua filosofia del tiriamo a campà tanto c’è mammà ha tirato un po’ troppo la corda mettendo in crisi il rapporto con la bella Maria (Valentina Lodovini) che finisce per mollarlo, costringendolo a fare i salti mortali per riconquistarla, tra cui la follia di intraprendere un viaggio a scopo rigorosamente lavorativo nella tentacolare Milano, i cui ritmi frenetici e la voglia di lavorare lo traumatizzeranno non poco, ma per fortuna ad accoglierlo ci sarà l’amico Alberto con cui presto condividerà una vita da single.

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Il Sentiero, recensione in anteprima

Il Sentiero (titolo originale Na Putu, letteralmente sulla strada) tratta della storia di due innamorati a Sarajevo: Luna è una hostess per una compagnia aerea e Amar è controllore di volo; insieme sono una coppia moderna con un problema relativamente frequente come la difficoltà di avere un figlio e un problema molto frequente come l’abuso di alcol da parte dell’uomo, che porta all’inevitabile perdita del suo lavoro… Ma è solo l’inizio.

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True Justice-Incrocio mortale, recensione

Elijah Kane (Steven Seagal) è il capo di una squadra d’elite di poliziotti sotto copertura che lavorano per il dipartimento dello sceriffo di Seattle. Kane è un’esperto di arti marziali e un leader d’alto profilo che conosce molto bene la zona in cui opera con la sua squadra. Gli agenti di Kane, tranne l’irrequieto Radner (Warren Christie) che è la testa calda ufficiale del gruppo, sono ligi al dovere e al regolamento. In questo caso d’esordio Kane, dopo aver dato il benvenuto ad una nuova recluta (Sarah Lind), segue la pista di un duplice omicidio in un negozio a conduzione famigliare e quella di spaccio in uno strip-club, casi che convergeranno in un grosso traffico di stupefacenti che vede coinvolti corrieri della droga Cajun, poliziotti corrotti e spietati mafiosi russi.

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La talpa, recensione in anteprima

Nel 1973 Control (John Hurt) capo dei servizi segreti britannici noti come The Circus invia un agente in Ungheria, Jim Prideaux (Mark Strong), ma la missione si rivelerà fallimentare con l’agente che verrà ucciso e Control che perderà la direzione dei servizi, con lui uscirà di scena anche il suo braccio destro George Smiley (Gary Oldman) costretto ad un pensionamento anticipato. A Control subentrerà Percy Alleline (Toby Jones), con Bill Haydon (Colin Firth) come suo vice e supportato dai fedelissimi Roy Bland (Ciaran Hinds) e Toby Esterhase (David Dencik). Smiley proprio grazie alla sua pregressa fuoriuscita sembra la persona più adatta a scovare una talpa che lavora per i sovietici ed è infiltrata ai massimi livelli del Circus, talpa di cui proprio Control a suo tempo aveva subodorato la presenza, confutata anche da alcune informazioni fornite da un agente latitante, tale Ricky Tarr (Tom Hardy) che sembra avere preziosi indizi che ne fanno l’esca perfetta. Così Smiley si circonderà di qualche agente fidato tra cui Peter Guillam (Benedict Cumberbatch) ed inizierà la sua indagine che lo porterà a scoprire chi tra Alleline, Haydon, Bland ed Esterhase è il traditore al soldo dei russi.

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The Human Centipede 2, recensione in anteprima

Martin Lomax (R. Laurence Harvey) è un vero e proprio compendio di disturbi mentali e patologie fisiche, obeso e con un’asma cronica, Martin è rimasto traumatizzato dalle molestie sessuali infertegli dal padre e soffre le vessazioni di una madre dal carattere distruttivo e prevaricante con la quale vive. Durante i turni solitari nel parcheggio sotterraneo nel quale lavora come custode, Martin coltiva la sua passione morbosa per il film The Human Centipede con il quale si lascia andare a sfrenate fantasie feticiste a sfondo chirurgico e sogna di creare il proprio centopiedi umano, come quello progettato dal folle chirurgo protagonista del suo film preferito. Martin ad un certo punto deciderà di mettere in atto il suo progetto e comincerà a collezionare dieci persone, sia uomini che donne, che rapirà e brutalizzerà sino a raggiungere l’apice della depravazione in un’orgia di sangue e fluidi organici in un finale da incubo, in cui le sue fantasie diverranno realtà. Martin trasformerà un vecchio magazzino in un’osceno girone infernale in cui si ritroverà anche l’attrice Ashlynn Yennie, protagonista del film The Human Centipede, che rappresenterà, non solo metaforicamente la testa di questa mostruosa ed immonda scolopendra umana.

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Laddaland, recensione in anteprima

Thee (Saharath Sangkapreecha) è un impiegato e padre di famiglia quarantenne che decide di acquistare una casa e mettersi sulle spalle il notevole impegno di un mutuo, le cui rate peseranno sull’esiguo budget famigliare per parecchio tempo. L’uomo vuole dimostrare alla danarosa suocera, che lo ha sempre considerato un perdente e non all’altezza della figlia Parn (Piyathida Woramusik), che può prendersi cura della sua famiglia. Thee con la sua decisione e il repentino trasloco andrà incontro alle ire della figlia adolescente Nan (Suthatta Udomsilp) che non prenderà affatto bene il trasferimento che la porterà lontano dalla sua scuola e dai suoi amici. Il quartiere lontano da Bangkok in cui la famiglia di Thee si trasferirà a prima vista sembra un vero paradiso per famiglie, ma la morte violenta di una domestica darà il via ad una serie di inquietanti eventi che porteranno la gente a credere che il quartiere sia infestato, storie che prenderanno corpo quando un vicino di casa di Thee ucciderà tutta la sua famiglia e le presenze sovrannaturali nel quartiere si intensificheranno annunciando una funesta tragedia.

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L’arte di vincere, recensione in anteprima

California 2001, siamo alle ultime battute della stagione degli Oakland Athletics che dopo una cocente sconfitta ai playoff con i New York Yankees si vedono saccheggiare la squadra da alcuni danarosi club concorrenti, perdendo così in un batter d’occhio tre giocatori chiave. La sconfitta sommata ad un frustrante senso di inadeguatezza economica renderà il general manager Billy Beane (Brad Pitt) furioso, ma a nulla varranno le sue richieste al presidente della squadra di aumentare il budget per essere un minimo competitivi, perchè non solo il budget resterà tale, ma sarà con quello che Beane dovrà far fronte al vuoto creatosi con la fuga dei suoi migliori atleti. Sarà durante un giro in cerca di sostituti a buon mercato che Beane incontrerà Peter Brand (Jonah Hill), un giovane laureato in economia con una passione per il baseball e la statistica. Beane ingaggerà Brand e con il suo supporto applicherà un complesso sistema matematico di valutazione statistica sia all’acquisto/cessione dei giocatori che allo schieramento della squadra in campo.

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Incontriamoci a Las Vegas, recensione

I pugili sul viale del tramonto e amici di lunga data Cesar Dominguez (Antonio Banderas) e Vince Boudreau (Woody Harrelson) hanno sempre rimpianto di non essersi potuti confrontare in un incontro ufficiale dove si stabilisse finalmente chi sia il pugile più forte. Il destino però è magnanimo è ben presto darà loro l’occasione di dimostrarlo in un incontro che li vedrà a confronto su un ring di Las Vegas. A dare ai due pugili una chance è l’ambiguo promoter Joe Domino (Tom Sizemore) che si trova con un vuoto da colmare, rimasto senza combattenti per un incontro che farà da apripista ad un evento mondiale che vedrà sul ring il campione dei pesi massimi Mike Tyson,. Domino ha bisogno di una sostituzione veloce, ma anche se si tratta di una chiamata dell’ultimo minuto Dominguez e Boudreau non si farannmo pregare troppo per accettare, riuscendo anche a strappare a Domino, per quel che vale, la promessa che il vincitore dell’incontro avrà la possibilità di battersi per il titolo dei pesi medi.

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Supercuccioli a Natale, recensione

Al Polo Nord Santa Claus (George Wendt) e il suo cane Zampa di Natale si accorgono che il grande ghiacciolo di Natale si sta sciogliendo perchè nessuno crede più al Natale e tutti sono troppo concentrati su se stessi per pensare al prossimo. Se il Ghiacciolo di Natale continuerà a sciogliersi a questo ritmo il Natale rischia di scomparire per sempre. Presto toccherà a Zampa Natale Jr. trasmettere il vero significato di questa festività alle nuove generazioni, ma a lui non sembra importare molto e preferisce continuare a combinar disastri e a divertirsi piuttosto che pensare a tutte queste responsabilità. Sarà così che dopo aver subito una bella ramanzina per aver messo a soqquadro il laboratorio degli elfi, che Zampa Jr. verrà messo in castigo ed esprimerà il desiderio che il Natale non esista più, desiderio questo che causerà una vera e proprio frattura del Ghiacciolo di Natale e l’inizio dello scongelamento dell’intero Polo Nord. Inconsapevole del danno arrecato Zampa Jr. pianifica una fuga in cerca di qualcuno che gli insegni a vivere come un cucciolo qualunque e nel libro di Babbo Natale, tra la lunga lista dei cattivi troverà chi fa al caso suo, il cucciolo Budderball.

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J. Edgar, recensione

Storia, carriera e stralci di vita privata di J. Edgar Hoover (Leonardo DiCaprio), dal suo insediamento ancora giovanissimo a capo del Federal Beaureu of Investigation, dove resterà in carica per quarantotto anni sotto otto presidenti, sino alla sua morte avvenuta durante la presidenza Nixon. Nel mezzo la lotta contro radicali, anarchici e comunisti, la sua vociferata omosessualità, la passione per il suo futuro braccio destro Clyde Tolson (Armie Hammer) che gli resterà accanto fino alla sua morte, il legame forte con la sua fedelissima segretaria personale Helen Gandy (Naomi Watts), il rapimento Lindbergh e la morte dei fratelli Kennedy. Hoover non solo apportò grandi innovazioni riorganizzando il Bureau, tra queste un archivio centrale delle impronte digitali e i primi laboratori della scientifica, ma riuscì ad avere sotto il suo controllo diverse personalità politiche di spicco grazie ad intercettazioni compromettenti e file confidenziali. Sulla vita di Hoover l’ombra costante ed incombente di una figura materna ruvida che ne segnerà la crescita e ne acuirà debolezze caratteriali che lo accompagneranno ed affligeranno per tutta la vita.

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Immaturi-Il Viaggio, recensione in anteprima

Dopo la ripetizione degli esami di maturità che gli hanno permesso di riunirsi, sistemando vecchie ruggini e rinsaldando amicizie logorate dal tempo, il nostro gruppo di sette maturandi fuori tempo massimo Giorgio (Raoul Bova), Francesca (Ambra Angiolini), Piero (Luca Bizzarri), Lorenzo (Ricky Memphis), Luisa (Barbora Bobulova), Virgilio (Paolo Kessisoglu) ed Eleonora (Anita Caprioli) decidono di mettersi in gioco ulteriormente condividendo da adulti una vacanza programmata ai tempi della scuola, meta l’isola greca di Paros. Qui il gruppo di amici ed ex-compagni di scuola affronterà tutta una serie di avventure e disavventure che coinvolgeranno anche i loro famigliari e se da una parte ci sarà chi comprenderà quanto siano importanti valori come amicizia e famiglia e chi dall’altra si troverà a confrontarsi con scelte di vita che ne delineeranno il futuro, alla fine dei conti questa maturità sbandierata, mancata e poi riconquistata, almeno sulla carta, apparirà ancora una volta come una meta sfiorata, un lungo percorso a tappe che in realtà dura giusto il tempo in una vita.

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Aguasaltas.com-Un villaggio nella rete, recensione

Gli abitanti del piccolo ed isolato villaggio portoghese di Agua Saltas stanno per avere un brutta sorpresa che arriva dopo una recente delusione che gli ha visto negata una nuova strada, un collegamento con il mondo esterno che avrebbe dato una scossa al tran tran della comunità che vive ormai da tempo immemore in una sorta di sonnolento microcosmo, lontano dalla frenesia del mondo moderno. La sgradita sorpresa riguarda il loro sito web, aperto dall’ingegnere Pedro Alfonso (Joao Tempera) che ha in qualche modo esposto il villaggio e i suoi abitanti agli occhi del mondo e in cui attraverso video amatoriali si possono conoscere uno ad uno le anime che popolano il piccolo borgo e i suoi luoghi caratteristici. Purtroppo il sito in questione ha attirato l’attenzione di una grossa azienda madrilena che sul piede di guerra accampa diritti sulla denominazione del dominio web. Sarà con una minacciosa lettera di intenti che l’azienda comunicherà ad Alfonso che se il villaggio non chiuderà immediatamente il suo sito potrebbe incorrere in una salatissima multa da 500.000 euro, così mentre tutti gli abitanti si riuniranno per decidere il da farsi, al villaggio arriverà in incognito una rappresentante dell’azienda…

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La bella e la bestia, recensione

Tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, un giovane principe viveva in un castello splendente. Benché avesse tutto quello che poteva desiderare, il principe era viziato egoista e cattivo. Accadde però che una notte d’inverno una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì al principe una Rosa in cambio di un riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze perché la vera bellezza si trova nel cuore. Il principe la respinse di nuovo e in quel momento la bruttezza della mendicante si dissolse ed apparve una bellissima fata. Il principe si scusò, ma era troppo tardi, perché lei ormai aveva visto che non c’era amore nel suo cuore e per punirlo lo trasformò in un’orrenda Bestia e gettò un incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti.

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