Borderland-Linea di confine: recensione

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Il sanguinolento prologo ci pone di fronte a due poliziotti incappati in una setta dedita alla Santeria, movimento pseudo-religioso qui rappresentato nella sua versione più oscura e deviata, una setta che è anche un potente e violento cartello  della droga messicano, capeggiato da un carismatico santone che rapisce turisti americani per farne sacrifici umani.

I due poliziotti verranno seviziati e dal confronto solo uno dei due sopravviverà perdendo compagno e ragione, dieci anni dopo lo stesso poliziotto sarà l’unico in grado di aiutare un terzetto di ragazzi americani arrivati oltreconfine per un lungo week-end a base di sesso, alcool e droghe, un ultimo saluto prima di prendere nella vita strade e obiettivi diversi.

Quando uno di loro, il piu tranquillo e sprovveduto dei tre, verrà rapito dalla setta per usarne sangue e sofferenza in un sanguinoso rituale, i due amici e il vecchio poliziotto in cerca di vendetta, uniranno le forze nel tentativo di salvarlo.

Borderland è uno degli emuli buoni del famigerato Hostel e di tutto il filone che il cosiddetto torture-porn ha figliato in questi ultimi anni, ma attenzione, ho detto emulo buono, perchè di Hostel questa pellicola ha ben poco, se non qualche scena di tortura e qualche sprovveduto protagonista in cerca di sesso a buon mercato.

Prima di tutto rimarchiamo la differenza tra pellicole come Hostel e Captivity e altre come Turistas e questo Borderland che molti continuano erroneamente ad accomunare sotto la generica dicitura Torture-porn.

Nei primi due casi l’aspetto voyeuristico della tortura vince sul contenuto e sulla storia in sè, giocando tutto sull’effetto splatter fine a se stesso, mentre per film come Turistas e Borderland la tortura viene diluita e impiegata con parsimonia, per mascherare e sostenere a livello di tensione pellicole che a tutti gli effetti sono dei thriller a tinte horror.

Quindi se avete amato Hostel, Borderland potrebbe deludervi e non poco, nonstante quello che locandina e il trailer lasciano intendere, mentre se avete apprezzato film come Turistas , allora vi piacerà sicuramente la piega che la storia prenderà dopo i primi fuorvianti minuti e l’attenzione data all’ambientazione e ai personaggi, e troverete Borderland un buon thiller con qualche sequenza shock ben dosata.

Aggiungiamoci una bella fotografia satura e suggestiva e il fatto di utilizzare un fatto di cronaca, che dà al tutto un’aria morbosamente fascinosa, e ci troveremo di fronte ad un dignitoso thriller che non mancherà di divertrvi, naturalmente preso atto delle premesse appena elencate.