Don Camillo, recensione

7663956 []1948, in quel di Brescello, ridente pasesino di campagna romagnolo è in atto una piccola guerra tra il parroco don Camillo e il sindaco del paese il sanguigno Peppone.

I due battibeccano in continuazione per una questione di politica e di competenze, mentre il sindaco è un comunista di quelli duri e puri, che guarda di traverso la chiesa e tutti i suoi rappresentanti e simboli come l’idealizzata madre Russia gli ha insegnato, dall’altra parte l’agguerrito don Camillo difende con le unghie e con i denti il suo essere l’ultimo baluardo di difesa contro l’orda di senzadio capeggiata dal suo rivale che vorrebbe ridurlo al silenzio su ogni questione diciamo terrena.

Cosi ogni piccolo problema diventa l’ccasione per i due di lasciarsi in ripicche e dispetti, vedi il battesimo del figlio di Peppone, un movimentato sciopero di mezzadri, o l’amore contrastato di due giovani che vedono i genitori su opposte fazioni, figlio di comunisti lui, figlia di ricchi proprietari terrieri lei.

Leggi il resto

Il compagno Don Camillo, recensione

locandina []Brescello sta per essere gemellata con una cittadina dell’Unione Sovietica tra polemiche e festeggiamenti, Don Camillo (Fernandel) decide così di infiltrarsi nel comitato in trasferta nella cittadina russa spacciandosi per un irriducibile compagno anticlericale con tanto di documenti falsi, ricattando il recalcitrante sindaco Peppone (Gino Cervi), che per nascondere una scappatella accetta suo malgrado il clandestino.

Giunti a destinazione e dopo qualche imprevisto causato da un pò di maretta ai vertici del governo, il gemellaggio può aver inizio con una full-immersion interculturale a base di arte, cultura e grandi mangiate, ma Don Camillo rischia di far saltare la sua copertura quando decide di aiutare un prete a difendersi dal regime e dal manesco sindaco locale con un corso accelerato di difesa personale.

I due compagni per forza si ritroveranno a passare qualche disavventura di troppo, che porterà Peppone in ospedale a smaltire una gara di  bevute a base di vodka e Don Camillo espulso e costretto ad affrontare il viaggio di ritorno orfano dell’amico/nemico vittima di un ricovero coatto nonchè di un giornalista che ha trovato l’anima gemella.

Leggi il resto

Categorie Senza categoria

Don Camillo monsignore…ma non troppo, recensione

Don camillo monsignore... ma non troppo []I due nemici/amici più famosi di Brescello hanno intrapreso strade e carriere diverse, mentre Peppone (Gino Cervi) eletto senatore si appresta a militare nella politica d’alto bordo, Don Camillo (Fernandel) ha ricevuto una promozione diventando monsignore.

I due però, nonostante siano ormai delle personalità, non hanno per nulla abbandonato la loro veracità e le loro controversioe politico/religiose mentre a Brescello impazza la diatriba sulla mancata costruzione di un cappella in favore di una Casa del popolo.

I due torneranno in paese e ricominceranno i piccoli screzi e gli scontri sul come e quanto applicare politica e religione nella vita quotidiana dei compaesani, tra questi conflitti anche la celebrazione del matrimonio del figlio di Peppone.

Leggi il resto

Don Camilllo e l’onorevole Peppone, recensione

DON CAMILLO_1 []

In un clima agitato dalle elezioni, il sindaco Peppone (Gino Cervi) comunista militante si vuol candidare come deputato, ma gli serve la licenza elementare per poter aspirare al seggio, cosi si preparerà ad un esame che vedrà coinvolto anche Don Camillo (Fernadel), il parroco della cittadina di Brescello che vede il sindaco rosso come fumo negli occhi.

Così continuerà tanto per cambiare il duello tra i due a suon di dispetti ed esilaranti ritorsioni con Peppone che durante la campagna elettorale avrà a che fare con un comizio molto particolare, il ritrovamento di un carro armato e una liason con una compagna, e il sempre più agitato Don Camillo coinvolto in un misterioso furto di pollame e impegnato con le sue consuete chiacchierate con il Cristo.

Leggi il resto

Vittorio, Manuel e Christian De Sica: la passione si chiama cinema

Spesso e volentieri il Cinemaniaco si occupa della storia, delle opere e della vita delle grandi famiglie legate da un unico comune denominatore: il cinema. Quest’oggi non potevamo esimerci dal rendere omaggio ad una grande famiglia italiana, che ha fatto dello spettacolo, della musica e del cinema per l’appunto, la propria esistenza, la propria missione. Uno style tutto partenopeo, che porta i nomi di Vittorio, Manuel e Christian De Sica.

Vittorio De Sica, figlio di un impiegato di banca, Umberto, col quale aveva un rapporto molto bello e forte, e al quale dedicherà il suo film, Umberto D., già durante gli studi di ragioneria , ottiene un piccolo ruolo in un film muto diretto da Giancarlo Saccon, Il processo Clemenceau del 1917.

Leggi il resto