Recensione: Eagle Eye

Jerry Show (Shia LaBeouf), un giovane squattrinato a cui è morto il fratello gemello in un incidente misterioso, un giorno si ritrova il conto pieno di soldi e in casa un kit da perfetto terrorista, con tanto di agenti chimici, pistole, mitragliette e documenti falsi. Quando il suo telefono squilla una voce gli dice di essere stato attivato e di obbedire a tutti i comandi per riuscire a salvarsi.

Una situazione analoga capita a Rachel Holloman (Michelle Monaghan), una ragazza con figlio a carico, che viene contattata dalla stessa voce mentre è in giro con le amiche, in una delle poche occasioni in cui il figlio è lontano da lei, sul treno con i compagni della banda, in direzione Washington. La voce la intima a seguire tutte le sue istruzioni per assicurarsi che il figlio non muoia.

Le sorti dei due protagonisti ben presto si legheranno: Jerry e Rachel non solo dovranno eseguire gli ordini telefonici, ma dovranno riuscire ad evitare di essere presi dall’agente Thomas Morgan (Billy Bob Thornton), che da loro la caccia e all’agente Zoe Perez (Rosario Dawson) che, con l’ausilio di un computer sperimentale facente parte del progetto Eagle Eye promosso dal segretario della difesa George Callister (Michael Chiklis) cerca di rintracciarli per scoprire il loro obiettivo finale.

Eagle Eye è il thriller tecnologico diretto da D.J. Caruso, che cattura da subito lo spettatore, lanciandolo in una situazione anomala, veloce, poco prevedibile e spettacolare.

Il film è un mix di generi: si presenta come un film di guerra (in una location mediorientale un funerale potrebbe essere una copertura per trasportare bombe e gli americani fra mille dubbi, decidono di uccidere i presenti con un attacco aereo), poi cambia drasticamente trasformandosi in un action movie ben congegnato, con tanto di inseguimenti e scene mozzafiato d’alta qualità e finisce per essere un valido thriller, che piano piano scopre tutte le carte.

Concludendo: sebbene Eagle Eye abbia dei difetti, è troppo citazionista: Speed, Minority Report, Seven, Die Hard, Nemico Pubblico e, volendo anche 2001 Odissea nello spaziom seppur sia un assemblaggio ottimamente realizzato), è poco credibile in alcuni momenti soprattutto nei minimi dettagli, e non brilla per l’interpretazione degli attori principali, è talmente ben orchestrato che gli amanti degli action movie potranno sicuramente chiudere un occhio e gustarselo in tutte le sue due ore di durata.