La sirenetta, recensione

Ariel è una bella sirena adolescente dal carattere ribelle che costringe suo padre, il re Tritone sovrano del regno sommerso di Atlantica, ad affidarla alla sorveglianza del granchio Sebastian ignaro che Ariel sogna di poter visitare il mondo degli umani di cui colleziona ogni oggetto che il mare inghiotte e che finisce nelle profondità dell’oceano. Ariel ha due amici su cui può far sempre affidamento, il pesciolino Flaunder e il gabbiano Scuttle e un bel giorno, contravvenendo agli ordini del padre, Ariel trae in salvo Eric, un giovane ragazzo in procinto di affogare dopo un naufragio. L’incontro tra i due suggellerà un legame che preannuncia un grande amore pronto a sbocciare, ma Ariel capisce che i mondi che separano lei ed Eric sono un ostacolo troppo grande affichè il suo sogno di una vita diversa possa divenire realtà.

Dopo una furibonda sfuriata del padre, sarà la strega Ursula a proporre alla giovane sirena un patto da cui non potrà far ritorno. Il patto che Ariel accetterà gli permetterà di vivere per tre giorni da essere umano e se in questo lasso di tempo lei conquisterà il cuore di Eric suggellando il loro amore con un bacio potrà restare per sempre nel mondo che ha sognato per cosi tanto tempo, ma nel caso fallisse il suo destino apparterrà alla strega Ursula, che potrà così avere un’arma contro il sovrano, verso il quale medita da lungo tempo vendetta per averla esiliata oltre i confini di Atlantica.

Basato sull’omonima fiaba del danese Hans Christian Andersen questo ventottesimo classico Disney si piazza tra i più belli in assoluto della vastissima produzione della factory di Topolino e segna una vera e propria rinascita della major dopo alcuni risultati non proprio brillanti conseguiti negli anni ’80, rinascita che unirà pubblico e critica nel lodare una decina di pellicole che nel corso di un decennio includeranno gioielli come Aladdin, La Bella e la Bestia e Il Re Leone.

La sirenetta fruisce di un solido comparto musicale con brani ormai diventati dei classici e che hanno fatto di questo gioiello Disney uno dei piu acclamati musical d’animazione, merito che va senza dubbio al genio creativo di Alan Menken che insieme al collega Howard Ashman compose tra gli altri il brano Under the sea vincitore di un Premio Oscar per la Miglior canzone originale.

Note di produzione: le fattezze della protagonista sono ispirate all’attrice allora adolescente Alyssa Milano, che molti ricorderanno nei panni di una delle sorelle Halliwell del serial Streghe. Il film che ha fruito di un sequel (La sirenetta 2: Ritorno agli abissi) e di un prequel (La sirenetta: Quando tutto ebbe inizio) entrambi distribuiti direct-to-video ad oggi vanta un incasso worldwide di oltre 210 milioni di dollari a fronte di un budget investito di 40.