Jane Eyre, recensione

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L’orfanella Jane Eyre (Anna Paquin) a causa del suo carattere forte e la sua schiettezza viene affidata ad un rigido istituto femminile, dove conoscerà le severe regole dell’istitutrice mrs. Scatcherd (Geraldine Chaplin) e l’amicizia della dolce Helen Burns (Leanna Rowe).

Jane (Charlotte Gainsbourg) non si lascerà però annullare dall’educazione impostagli dall’arcigno rettore della scuola Lord Blocklehurst (John Wood), e manterrà nonostante tutto la sua integrità, sino a che divenuta adulta e diplomatasi troverà lavoro come istitutrice presso la tenuta di Lord Rochester (William Hurt) che le affiderà l’educazione della figlia Adele (Josephine Serre).

Jane sembra aver trovato il luogo ideale dove trascorrere la propria vita, nonostante una misteriosa presenza si aggiri nottetempo nella magione disturbando il sonno della giovane, presenza che si scoprirà in seguito essere la moglie pazza di Lord Rochester, fantasma ben poco etereo che si frapporrà tra lei e il matrimonio con il facoltoso padrone di casa, una volta che quest’ultimo innamoratosi di Jane la chiederà in sposa.

Il regista Franco Zeffirelli adatta il romanzo di Charlotte Brontè arrivando dopo tre trasposizioni da grande schermo e due serie televisive, rispettando appieno la controparte cartacea pur limitato dal formato cinematografico, potendo contare su una messinscena di altissimo livello, il lavoro della costumista Jenny Beavan verrà premiato con un David di Donatello.

Zeffirelli rispetta in pieno i crismi del romanzo gotico presenti nel racconto originale, e una freschezza ancora oggi intatta, di pagine che miscelano una scrittura coinvolgente e un realismo mai formale, una narrazione da grande schermo che ha il pregio di non far rimpiangere la pagina scritta, rivelandosi uno dei migliori lavori di Zeffirelli, che mette in mostra il lato piu fluido, schietto e meno ridondante del regista fiorentino.

Naturalmente parte del merito  della riuscita trasposizione va al cast che oltre ai veterani William Hurt e Geraldine Chaplin, vede all’opera un’efficace ed intensa Charlotte Gainsbourg ed una giovanissima Anna Paquin, la star del fenomeno televisivo True Blood, qui nei panni di  una Jane Eyre adolescente, e alla sua seconda prova su grande schermo, dopo il folgorante esordio nel 1994 in Lezioni di piano, ruolo che gli fruttò un premio Oscar come miglior attrice non protagonista,