Ghoulies: la saga

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Nel caso dei Ghoulies possiamo parlare senza dubbio di Z-movie, che ha per molti della mia generazione un valore più affettivo che qualitativo, e che ha la ferma intenzione di mettere alla berlina i blasonati cugini Gremlins creati dalla spielberg factory, puntando tutto sul filone demenziale e su effetti speciali pacchiani e proprio per questo esilaranti.

Le origini della serie giunta al quarto capitolo risale al 1985, il regista Luca Bercovici ci racconta di un protagonista in vena di castronerie che ereditata  un’antica villa organizza un party a base di magia nera risvegliando il defunto padre e un team di terribili demonietti in vena di sanguinolente burle che semineranno panico, distruzione e morte.

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Diciamo che la storia avrebbe potuto limitarsi a questo primo capitolo che già di per sè non è memorabile, ma i Ghoulies hanno quel non so che di goliardico e irriverente che attira il mondo underground del trash cinematografico e dei filmetti low budget, quindi Albert Band due anni dopo firma la regia del primo sequel, stavolta direct-to-video, catapultando i Ghoulies a far danni in un Luna Park con tutte le spassose conseguenze del caso,

All’esperto di effetti speciali John Carl Buechler tocca invece la regia del terzo capitolo della serie (attenzione in Italia questo terzo capitolo è noto come Ghoulies 2-il signore degli scherzi), in un college si svolge la settimana degli scherzi e i Ghoulies non potranno mancare ai festeggiamenti, l’horror si diluisce nel clownesco e la serie raschia il fondo.

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Con Ghoulies 4 il regista Jim Wynorski, cancella i due episodi precedenti e torna alle origini, ma cambia completamente il look ai nostri demonietti che diventano un semplice escamotage narrativo per parlarci di un altro film a base di stregoneria, antichi demoni e sacrifici umani. In assoluto il peggior capitolo della serie.