Colpi di fulmine, recensione

Alberto Belli (Christian De Sica) è un celebre psichiatra che si trova braccato dalla Guardia di Finanza per sospetta evasione fiscale. Nonostante sia certo della sua innocenza Belli segue il consiglio del fratello avvocato e si da alla macchia in attesa che la situazione venga chiarita. La sua fuga lo porterà in una ridente località del Trentino dove si troverà a vestire i panni di un prete e ad innamorarsi perdutamente di Angela (Luisa Ranieri), un’avvenente maresciallo dei Carabinieri.

Ermete Maria Grilli (Claudio Gregori alias Greg) è un diplomatico in forze al Vaticano che un bel di’ perde la testa per la bella pescivendola Adele (Anna Foglietta). Destino vuole che i due provengano non solo da mondi completamente diversi, ma che si esprimano agli antipodi: verace lei, forbito lui. In loro aiuto arriverà Nando (Pasquale Petrolo alias Lillo), l’autista di Ermete che con una full-immersion di romanesco trasformerà il diplomatico in un perfetto coatto.

Archiviato finalmente la trita e ritrita formula del cinepanettone che ha esalato l’ultimo respiro con il passo falso di Vacanze di Natale a Cortina. Il regista Neri Parenti con Colpi di fulmine punta alla classica commedia sentimentale all’italiana, con un formato ad episodi al posto della canonica formula corale, supportato per l’occasione da un ritrovato Christian De Sica che dopo il divorzio artistico dal partner di sempre Massimo Boldi, nel frattempo traslocato sul piccolo schermo, rispolvera la tonaca del Don Buro di Vacanze in America e in solitaria ritrova una verve che sembrava insorabilmente appannata e dall’accoppiata Lillo e Greg, il duo comico trae ispirazione dalla commedia dialettale alla Tomas Milian e Bombolo giocando con la lingua italiana e l’amour fou cimentandosi in una performance divertente e divertita.

Il cinepanettone è quindi defunto, perlomeno quello della formula del Vacanze a… e al suo posto c’è un cinema gradevolmente nazional-popolare che di recente ha figliato campioni d’incasso come Benvenuti al sud e Nessuno mi può giudicare, un cinema libero dagli orpelli di matrice televisiva, dalle gag precotte, che ritrova una sorprendente freschezza nelle proprie radici.

Nelle sale dal 13 dicembre 2012

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Note di produzione: nel cast figurano il mimo Simone Barbato, volto noto del quiz Avanti un altro condotto da Paolo Bonolis, la cantante Arisa e il vignettista Vauro Senesi.