Troppo forte, recensione

Oscar Pettinari (Carlo Verdone) è un’aspirante attore e stuntman che vive alla periferia di Roma e che frequenta assiduamente gli studi di Cinecittà con la speranza di imbroccare il film e magari il produttore giusto, che gli permettano finalmente di realizzare il suo sogno, che è quello di emulare i suoi eroi di film d’azione preferiti. Tra un sogno e l’altro Oscar fantastica su un futuro da star hollywoodiana creandosi un piccolo seguito tra i ragazzi del suo stesso quartiere, fino a quando non incontra l’eccentrico avvocato Giangiacomo Pigna Corelli Inselci (Alberto Sordi) proprio dopo essere stato scartato ad un provino da un produttore americano, che aveva sottolineato quanto la sua faccia da bamboccione fosse inadatta al ruolo da duro che stava cercando.

Oscar è demoralizzato, quella era l’occasione di una vita e così in cerca di riscatto si lascia convincere dall’avvocato Inselci ad inscenare un incidente stradale con l’intenzione di incastrare il produttore americano e carpirgli un salato indennizzo e perchè no, anche un bel contratto per un film d’azione da girare oltreoceano da protagonista assoluto.

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Viaggi di nozze, recensione

Seguiamo le vicissitudini di tre coppie di novelli sposi dalla celebrazione dei matrimoni sino ai rispettivi viaggi di nozze:

Raniero e Fosca: lui è uno stimatissimo medico vedovo, un vero schiavo del lavoro, impegnato 24 ore su 24 con i suoi pazienti, maniacale e pignolo oltre il sopportabile, tedia la nuova consorte con il costante ricordo della sua precedente moglie e alla povera Fosca (Veronica Pivetti), impossibilitata nello sfuggirgli non resterà che un ultimo e liberatorio gesto estremo.

Giovannino e Valeriana: Lui è un tipo impacciato, eternamente indeciso e succube della famiglia, lei è molto innamorata e dopo un lunghissimo fidanzamento è riuscita finalmente a portarlo all’altare, ma proprio quando le cose sembrano filare lisce e una ritemprante crociera attende i neo-sposini, ecco che Giovannino è costretto a rientrare a Roma per assistere l’anziano padre rimasto solo dopo la repentina fuga della badante.

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Carlo Verdone: attore, regista e…Verdone

Carlo Verdone è diventato uno di quei totem della commedia italiana come Alberto Sordi o Vittorio Gassman, a cui lui stesso fa riferimento, ed intelligentemente, ha scelto di allontanarsi dalla recitazione, indubbiamente impeccabile e spassosa, delle sue macchiette che scavavano nei vizi e nelle virtù dell’italiano medio, distaccandosene a suo rischio e pericolo, ma arricchendo i suoi personaggi di nuove e intriganti sfaccettature.

La maturità artistica che ha preso piede in lui, l’ha costretto suo malgrado a crescere attorialmente e ad intraprendere la strada della commedia più sofisticata, dai toni meno caserecci, sicuramente questo salto gli è costato una bella fetta di pubblico, ma gli ha permesso di esplorare una commedia più adulta e consapevole, non schiava di stereotipi o personaggi ingombranti.

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