Meryl Streep: carisma senza tempo

Un attrice dalla bellezza spigolosa e dalla recitazione intensa, algida o passionale che sia, le sue interpretazioni hanno le sfumature e lo spessore giusti che sanno arrivare al cuore del pubblico, una Al pacino in gonnella con in più l’istinto per la commedia di De niro, più volte accomunata alla collega Glenn Close, condivide con quest’ultima la straordinaria capacità di cucirsi ddosso splendidi ruoli da matrigna cattiva, così carismatici da risultare nella loro elegante perfidia irrimediabilmente affascinanti.

Mary Louise Streep nasce a Summit (New Jersey-USA) il 22 giugno 1949, madre pittrice, padre presidente di una importante casa farmaceutica e musicista per hobby, Meryl ha due fratelli Diana ed Harry.

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Liev Schreiber: il sottile fascino dell’ambiguità

Attore dal fascino spigoloso e dalla spiccata personalità, i suoi lineamenti lo fanno prediligere per ruoli dall’ambiguità forte e per personaggi che nascondono lati oscuri e poco rassicuranti, forse poco sfruttato dalla commedia, sarebbe bello vederlo alle prese con un personaggio totalmente positivo, privo di ombre e magari autoironico..

Isaac Liev Schrieber nasce a San Francisco (USA) il 4 Ottobre 1967, padre attore di teatro e madre pittrice, Liv è l’ultimo di sei figli, trascorre l’infanzia in Canada e dopo il divorzio dei genitori si trasferisce con la madre a New York.

L’esordio è con il film tv La scena del delitto, poi sul grande schermo accanto a Steve Martin nella commedia Agenzia salvagente (1994) a cui farà seguito il drammatico Parlando e sparlando (1996).

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Jonathan Demme: un filmaker anticonformista

Jonathan Demme, classe 1944, cresce a New York, lavora come sceneggiatore per la Corman factory, vera e propria scuola di sopravvivenza cinematografica, low- budget, tempi ristretti, un certo cinema di serie B che oggi per molti neo-registi di genere rappresenta un punto di riferimento. Il primo film Femmine in gabbia, è il 1974, già traspare l’originalità visiva di Demme che torna dietro la macchina da presa cinque anni dopo con Il segno degli hannan, noir in cui emerge un senso del ritmo notevole che ritroveremo anche nelle opere successive. Che si tratti di commedia, Qualcosa di travolgente, di moderno Western, Fighting mad, o documentario,The agronomist, Demme dimostra una vena anticonvenzionale che prepotentemente sottolinea tutte le sue pellicole.

E’ il 1991, Demme gira quello che sarà negli anni successivi un punto di riferimento cinematografico di genere e l’apice della sua carriera, stiamo parlando del pluripremiato iI silenzio degli innocenti, il cineasta utilizza la macchina da presa per calarsi e calarci nei meandri della parte più oscura dell’animo umano, quella che si ciba delle angosce e della paura e tratteggia due personaggi storici che diventeranno due icone cinematografiche dagli opposti  versanti, la fragile e risoluta Clarice Sterling agente FBI interpretata da Jodie Foster, pensate che la prima scelta di Demme era Meg Ryan!, e la perfetta e ambigua rappresentazione del fascino del male, quell’ Hannibal Lecter interpretato dell’eclettico Anthony Hopkins, ormai leggenda.

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