Los Angeles Film Critics Association Awards: vince Wall-E

Anche oggi vi parliamo di premiazioni: sono stati comunicati oggi i LAFCA (Los Angeles Film Critcs Association) 2009. I riconoscimenti, che sono utili a tastare le preferenze della giuria in vista degli Oscar 2009, hanno visto trionfare Wall-E come miglior film dell’anno e Danny Boyle come miglior regista. Niente da fare per Gomorra, come film straniero: al film di Garrone è stato preferito Still Life.

Sembrano molto indicativi i riconoscimenti per i migliori attori: Sean Penn è stato definito il miglior protagonista e Sally Hawkins il suo corrispettivo al femminile, mentre Heath Ledger ha vinto il premio postumo come non protagonista de Il cavaliere Oscuro. Nuovamente premiata per Vicky Cristina Barcelona (ma anche per Elegy), Penelope Cruz.

In vista degli oscar, infine, sembra cosa fatta per Man on Wire come miglior documentario. Vediamo insieme tutti i premiati:

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Milk, in America esce il nuovo capolavoro di Gus Van Sant

In attesa che arrivi nelle nostre sale, diamo una sbirciata a Milk, ultima opera di Gus Van Sant, regista geniale, autore di un cinema visivamente sovversivo e all’avanguardia che ad ogni film stupisce per la capacità di rinnovarsi, pur sfornando prodotti appetibili per un target di pubblico molto variegato.

Milk è la storia del primo politico ad aver fatto outing, cioè aver dichiarato apertamente la propria omosessualità, ma come ci raccontano anche recenti fatti di cronaca, questa scelta può rivelarsi un’arma a doppio taglio, e come nel caso di personaggi pubblici, far scattare meccanismi violenti ed estremismi, Harvey Milk viene ucciso il 27 Novembre 1978, insieme al sindaco di San Francisco, dopo essere stato eletto consigliere comunale ed aver fatto approvare una proposta di legge sui diritti dei gay.

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What Just Happened? Storie amare dal fronte di Hollywood.

Due settimane nella vita di Ben, un produttore hollywoodiano, che, oltre a doversi confrontare con un secondo divorzio mai del tutto accettato, ha davanti a sé due progetti decisamente non semplici. Nel primo caso si tratta di un film già montato da un regista particolarmente irritabile ed attaccato al proprio lavoro. Il protagonista Sean Penn nel finale deve morire ma, prima di lui, è il suo fedele cane a fare una brutta fine.

Il pubblico delle prewiew non gradisce e ancor meno apprezza Lou, a capo dello studio che dovrebbe distribuire il film. Riuscirà Ben a convincere il regista a togliere la scena incriminata? Il secondo problema che Ben deve affrontare è altrettanto complesso: ha in pre-produzione un film con Bruce Willis protagonista. L’attore, che si è fatto crescere una fluente barba che lo rende pressoché irriconoscibile, non ha la benché minima intenzione di tagliarsela.

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Gomorra e Into the Wild, migliori film d’essai 2008

Sono Into the wild di Sean Penn e Gomorra di Matteo Garrone, i vincitori del referendum Migliori film d’essai 2008, promosso dalla rivista ‘Vivilcinema’ e dalla Fice, federazione italiana cinema d’essai, in collaborazione con il Fac, comitato film arte e cultura.

La premiazione si svolgerà in occasione dell’ottava edizione degli Incontri del Cinema d’essai, in programma ad Asti dal 7 al 9 ottobre; I tributi saranno assegnati nella serata di mercoledì 8 ottobre.

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Festival di Venezia dalla cinquantunesima alla sessantesima edizione: da Abel Ferrara a Robert Rodriguez

A un certo punto mi sono reso conto di quello che significa “progresso”. Non sono ancora del tutto convinto che si tratti di un sinonimo di evoluzione. Tuttavia in un certo senso è come cadere dal letto mentre si sta giocando col proprio padre, o fratello, e, invece di fracassarsi completamente la testa, rompersi “semplicemente” un braccio.

Spesso, quando mi aggiro per le vie di Venezia, alla ricerca di tracce del festival, mi rendo conto che la gente ha l’ombrello aperto, ma non riesco a capire se lo fa perchè piove o per ripararsi dal solo. Sono così tante le cose che confondo, con questa confusione di auto e di novità. Anche i colori sono cambiati, non c’è più la discriminabilià di un tempo, dentro e fuori le persone.

E’ come se per qualche motivo le cose si siano complicate in modo esponenziale, abbastanza all’improvviso. Il mio unico timore è quello di non poter assistere, col fiato sospeso e i violini che stridono sadici nelle mie orecchie, a scene di vendetta, in terza persona, quasi bidimensionali, in cui il sangue del riscatto schizza orizzontalmente sulla neve, colorandola in modo caotico.

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