Wild Target, colonna sonora

Quest’oggi per lo spazio colonne sonore vi proponiamo la compilation ufficiale della comedy inglese Wild target (la nostra recensione in anteprima QUI), remake di Jonathan Lynn della pellicola francese del ’93 Cible Emouvante diretta da Pierre Salvadori.

Il regista di Mio Cugino Vincenzo e FBI: Protezione testimoni sforna una deliziosa black-comedy con un nutrito cast di divi inglesi come Bill Nighy, Rupert Grint, Emily Blunt e Rupert Everett, puntando per le musiche su una riuscita commistione di musica classica, tra i pezzi anche uno al pianoforte eseguito da Everett e voci da hit radiofoniche come Imelda May e Regina Spektor.

Dopo il salto track list completa di link per l’ascolto e due clip musicali.

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Wild Target, recensione in anteprima

Viktor Maynard (Billy Nighy) è un killer prezzolato della vecchia scuola che viene da una famiglia che ha fatto del mestiere di assassino un vanto, quando però gli viene affidato il compito di eliminare la fascinosa Rose (Emily Blunt) a Viktor capita qualcosa, quella truffatrice e cleptomane compulsiva dagli occhioni grandi lo confonde a tal punto da ritrovarsi prima a salvarle la vita e in seguito a proteggerla, raccontandole di essere un investigatore privato.

Rose ha fatto il grosso errore di truffare con un falso Rembrandt un certo Ferguson (Rupert Everett) danaroso, irascibile e decisamente losco imprenditore immobiliare che assolderà prima Maynard e poi perduto lui, Dixon (Martin Freeman) un secondo killer per eliminare Viktor, la truffatrice ed un ingenuo ragazzotto di nome Tony (Rupert Grint), che trovatosi per puro caso ad aiutare Viktor finirà per diventarne l’apprendista.

Inizierà così per il terzetto una lunga fuga, che li porterà rifugiarsi in casa Maynard dove Rose prima si innamorerà di Viktor, per poi scoprire per caso che l’ultimo ingaggio ed obiettivo del killer/investigatore è proprio lei.

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Il distinto gentiluomo, recensione

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Thomas Jefferson Johnson (Eddiie Murphy) è un truffatore di professione, niente di particolarmente  impegnativo, ma il ragazzo sa fare decisamente il suo lavoro attraverso truffe elaborate che vedono coinvolto più di qualche complice, insomma un vero attore nel senso meno artistico del termine.

Visto che a Jefferson viene data l’occasione di candidarsi alle elezioni per una poltrona al Congresso, la fortuna vuole che il suo nome sia è molto simile a quello di un candidato appena deceduto e molto amato, ecco l’uomo e la sua squdra di truffaldini assistenti cogliere al volo l’occasione e ritrovarsi in quel di Washington con tanto di ufficio e segretaria.

Insediatosi Jefferson ha l’intenzione di accumulare più soldi possibili per poi darsi come di consueto alla macchia, così dopo essere riuscito ad entrare in una delle commissioni più ambite si lascia betamente inondare da ingenti donazioni che le lobby elargiscono ai senatori per conquistarsi i loro favori e qualche voto sicuro quando si tratterà di votare qualche legge impopolare.

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Marisa Tomei: cuore italiano

Elegante, all’apparenza fragile nasconde un talento istintivo che al momento giusto sa sorprendere emotivamente, le sue origini italiane ne fanno un’attrice passionale e coinvolgente, forse poco sfruttata, a volte attorialmente costretta in personaggi monocorde, ma la sua bravura e la sua vis comica riescono in un modo o nell’altro ad emergere.

Marisa Tomei nasce a New York il 4 Settembre 1964, padre avvocato, madre insegnante, trasferitasi con la famiglia a Manhattan, studia in due diverse università, prima alla Boston University, poi alla New York University, oltre ai canonici corsi vi unisce danza, recitazione e teatro, fino al suo esordio televisvo nella soap opera Così gira il mondo, è il 1983.

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