B-cult, Poliziotto sprint

Oggi per i B-cult ripeschiamo un classico action-poliziottesco del 1977, Poliziotto sprint con il compianto Maurizio Merli nei panni di un asso del volante della squadra Mobile della polizia di Roma.

Il film diretto da Stelvio Massi, che tornerà successivamente a dirigere Merli anche ne Il commissario di ferro e Un poliziotto scomodo, si discosta dal classico poliziesco all’italiana per l’uso massiccio di rocamboleschi inseguimenti e scene di stunt che hanno fatto diventare questo film un cult anche tra gli amanti delle automobili d’epoca.

La storia non sfugge però ad elementi tipici del genere, c’è il canonico poliziotto dai modi spicci che in questo caso utilizza un sin troppo ostentato talento per la guida per catturare criminali non mancando occasione di trasformare le strade della Capitale in una pista da corsa.

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Attori da B-movie: 10 ‘Bastardi senza gloria’

Oggi con la nostra classifica particolare abbiamo voluto omaggiare un ruolo, quello del caratterista, che per molti è diventato un trampolino di lancio per una luminosa carriera, per altri invece è diventata vera e propria professione di una vita in cui esprimere tutto l’amore e la dedizione per la Settima arte recitando spesso in pellicole minori, magari ruoli di contorno, ma tutti attori dai volti così particolari e dalla vis attoriale tanto originale da rimanere impressi nella mente dello spettatore pur molte volte non accostandovi un nome specifico.

Abbiamo giocato con il titolo del film di Tarantino per due motivi, il primo è che la pellicola è la summa di molto cinema di genere che ha visto nascere, crescere ed invecchiare molti dei caratteristi che troverete nella classifica in coda al post, e poi perchè il titolo rappresenta la summa di tanti attori che pur avendo contribuito a fare di molti film dei cult ad oggi meriterebbero più ‘gloria‘ e riconoscimenti  di quella che fortunatamente molti cultori di cinema di genere comunque gli tributano.

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B-cult, Il trucido e lo sbirro

Oggi per i B-movies ripeschiamo un poliziottesco d’annata, è il 1976 anno d’oro per il regista Umberto Lenzi che gira Napoli violenta con Maurizio Merli, Roma a mano armata sempre con merli e con Tomas Milian e Il trucido e lo sbirro pellicola in cui esordisce sullo schermo Sergio Marazzi detto Er Monnezza, personaggio interpretato da Milian, creato da Lenzi in collaborazione con lo sceneggiatore Dardano Sacchetti.

Il film racconta di un ladruncolo di borgata che viene fatto evadere da un commissario di polizia, affinchè collabori con quest’ultimo al ritrovamento di una bambina, rapita da una spietata banda di sequestratori capeggiata da un pericoloso latitante.

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B-cult: Il commissario di ferro

Era il 1978 quando il commissario di ferro Maurizio Merli, clone del collega Franco Nero, si lanciava in scazzottate, sparatorie ed inseguimenti pronto a utilizzare qualsiasi mezzo per estirpare il crimine da una città stremata dalla violenza.

Il poliziesco all’italiana, genere peraltro molto amato all’estero da registi del calibro di Quentin Tarantino, e bisfrattato all’epoca dai vari critici che lo collocavano non solo come sottogenere violento e inconsistente, ma visti i tempi e le filosofie di pensiero tendevano erroneamente a ghettizzare questo filone collocandolo anche politicamente.

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