B-cult, Due strani papà

papaOggi dedichiamo lo spazio B-movie al film Due strani papà, commedia italiana datata 1983 che unisce due talenti di diversa provenienza, il cantautore Franco Califano e l’attore Pippo Franco per una casareccia ed intrigante commedia, che mette in scena la storia di Alberto e Franco due amici che occupano abusivamente un ex-orfanotrofio vivendo di espedienti.

Alberto e lo sciupafemmine della situazione con il vizio del gioco e macchinone troppo costoso, mentre Franco sempre in cerca di qualche soldo, tra un espendiente e l’altro si treveste da suora per far credere che l’orfanotrofio sia ancora in attività, onde evitare che un controllo scopra la verità, e butti in mezzo alla strada entrambi.

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Oscar 2010 Migliori effetti speciali, chi vincerà?

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Nomination hi-tech per il toto-Oscar di quest’oggi, parliamo della nomination per i Migliori effetti speciali, un riconoscimento che negli anni ha delineato l’importanza e l’influenza artistico-creativa, che gli effetti sempre più speciali, hanno avuto sull’immaginario dello spettatore.

Quest’anno inutile nasconderlo il vincitore sembra alquanto scontato, trattasi di Avatar di James Cameron con il suo team delle meraviglie digitali capitanato dal geniale Joe Letteri, premio Oscar per Le due torri, Il ritorno del re e King Kong, che nel 1993 insieme a Peter Jackson ha fondato la Weta Digital, che da Il signore degli Anelli in poi si è in poco tempo affermata come società leader del settore degli effetti speciali.

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I bruttissimi, Nine Lives

8032825662202 (Copia)Oggi superciofeca giunta da noi in una confortante versione direct-to-video con una delle peggiori comparse di sempre, l’irrequieta ereditiera nonchè reginetta dell’effimero Paris Hilton, e un plot che ammicca al classico Dieci picc0li indiani di Agatha Christie (notato l’asserzione delirante impressa sulla copertnia del DVD?) mettendo in scena un libro maledetto, possessioni demoniache, villone scozzese isolato, e un bel gioco al massacro ad eliminazione diretta, altro  che le nomination del Grande Fratello.

Tim ricco ragazzotto americano decide di festeggiare il suo ventunesimo compleanno nelle suggestiva Scozia con otto amici attentamente selezionati, naturalmente Tim e compagni a causa di una bufera di neve rimarranno isolati nella magione, e durante la prima notte un libro infernale scritto da un condannato a morte intorno al 1746, libererà un’entità demoniaca che posseduto il padrone di casa farà subito fuori Paris Hilton, pardon volevo dire Lucy la mondana newyorkese, per poi saltellare allegramente di corpo in corpo eliminando uno ad uno, tutti i fastidiosi ospiti sino a quando ne rimarrà soltanto uno.

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Il figlio più piccolo, recensione

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In una afosa Bologna del 1992, Luciano Baietti (Christian De Sica) sta per convolare a frettolose nozze con la sprovveduta Fiamma (Laura Morante) madre dei suoi due bambini, ma in men che non si dica, e a cose fatte, il Baietti sparisce nel nulla con il suo commercialista e con tutte le proprietà della neo-consorte.

Passano alcuni anni, Baietti è ormai a capo di una lucrosa società, naturalmente  la crisi economica e gli intrallazzi gestiti dalla sua elastica e sin troppo creativa amministrazione cominciano a dare i loro frutti avvelenati, il fisco incombe, la Guardia di Finanza è pronta a smantellare pezzo per pezzo la Baietti Enterprises portando a galla tutto il marcio nascosto con conseguenze facili da intuire.

Così mentre Baietti padre se ne sta in panciolle a godersi i suoi soldi e a cercare l’ennesimo escamotage anti-fisco supportato dal suo ambiguo consigliere Sergio Bollino (Luca Zingaretti), la famiglia abbandonata anni prima vive di sogni impossibili da realizzare, con moglie in cerca dell’inarrivabile miraggio televisivo, il figlio maggiore Paolo e il minore Baldo, quest’ultimo un ragazzo ingenuo e sin troppo buono, che studia cinema e supporta la madre nelle sue numerose crisi depressive.

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BAFTA 2010, premiato I do air cortometraggio italiano

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Ai BAFTA di quest’anno una nota tricolore nella lista dei premiati dalla critica inglese, si tratta del cortometraggio I Do Air girato a quattro mani dalla regista italiana Martina Amati e il regista inglese James Bolton.

La Amati è al suo quarto cortometraggio, gli altri lavori della cineasta milanese sono Altitude del 2005, Liquid del 2007 e A’Mare del 2008. I Do Air racconta di Emma una ragazzina che durante una sessione di nuoto in piscina palesa una gran paura dell’acqua, umiliata e impaurita si rifuggerà in uno spogliatoio e trattenendo il respiro inizierà un viaggio immaginario, scoprendo un mondo dove finalmente troverà il suo posto.

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Genitori & Figli-Agitare bene prima dell’uso, recensione in anteprima

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Alberto (Michele Placido) professore di italiano sposato con l’ansiogena Rossana (Margherita Buy) e in conflitto perenne con il figlio Gigio (Andrea Fachinetti)  che vorrebbe fare l’attore ed aspira ad entrare nella casa del Grande Fratello, dopo l’ennesima sfuriata decide di dare un tema alla sua classe dal provocatorio titolo Genitori e Figli: istruzioni per l’uso.

Sarà l’occasione per la quattordicenne Nina (Chiara Passarelli) di parlare un pò dei suoi genitori divorziati, Luisa (Lucian Littizzetto) infermiera che da moglie è diventata l’amante del suo collega Mario (Max Tortora) sposato e con tre figli, e Gianni (Silvio Orlando) che dopo il divorzio prosegue una relazione semi-clandestina con Clara (Elena Sofia Ricci) un’amica dell’ex- moglie, e che ha deciso di realizzare il suo sogno di vivere su una barca.

Ai problemi di Nina impegnata a barcamenarsi tra i due genitori, si aggiunge  l’irrequieto fratellino Ettore (Matteo Amata) che dopo il divorzio dei suoi sembra diventato un piccolo membro del  Klu Klux Klan, con disegni e affermazioni razziste, culminate in un’aggressione ad un compagno di scuola Rom.

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Incassi al botteghino: Shutter Island conquista gli States, Avatar ancora primo in Italia

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Cambio in vetta alla classifica dei box office americani: Shutter Island incassa 40,2 milioni di dollari (13.440 $ di media a sala), nonostante fosse distribuito in meno di 3.000 sale e che fosse considerato un Rating R e si piazza subito davanti a tutti (Sia Martin Scorsese che per Leonardo Di Caprio si tratta del miglior esordio di sempre). Alle sue spalle si piazzano il precedente leader Appuntamento con l’amore, con 17,1 milioni di dollari (87,4 milioni totali) e Avatar che risale in terza posizione con 16,1 milioni di dollari (687,8 milioni solo negli States, 2,486 miliardi in tutto il mondo). Crollano in quarta posizione Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: il ladro di Fulmini con 15,3 milioni (58,8 totali, costato 95) e in quinta Wolfman con 9,8 milioni (50,3 milioni totali).

In Italia per la sesta settimana consecutiva Avatar è primo con 2,7 milioni di euro (58,9 totali e vicino ai 63 milioni che totalizzò Titanic tenendo conto anche dell’inflazione): il film di James Cameron riesce a tenersi dietro uscite importanti come Wolfman, secondo con 1,98 milioni di euro e Il figlio più piccolo, quarto con 958mila euro (e miglior risultato d’apertura degli ultimi anni per Pupi Avati), superato anche dalla commedia per teenager Scusa ma ti voglio sposare, terzo con 1,42 milioni di euro (5,6 milioni totali, che non bisserà il successo di Scusa ma ti chiamo amore). Le altre nuove uscite: ottimo esordio per Che fine hanno fatto i Morgan con 812mila euro nonostante le sole 227 sale e la terza media settimanale (3.579€ a copia); bene Il Missionario, settimo con 401mila euro. Male Il richiamo della foresta 3D con 50mila euro, La bocca del lupo con 41mila euro. Disastroso Promettilo!, che incassa solo 9mila euro.

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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London River, trailer

Il 28 maggio 2010 arriverà in Italia London River il film vincitore dell’Orso d’argento come Migliore attore assegnato a Sotigui Kouyaté al Festival di Berlino. …

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Film parodia di Dracula

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Oggi vi proponiamo una parodia realizzata dal re dello spoof-movie Mel Brooks, regista ed attore che ha dato dignità al genere con classici come Frankenstein Jr. e Mezzogiorno e mezzo di fuoco, e che in Dracula morto e contento rivisita il mito cinemtografico e letterario del vampiro.

In particolare Brooks si occupa del famigerato Conte Dracula, affidandosi ad uno spassoso Leslie Nielsen nei panni del conte Vlad, e ad uno straordinario Peter MacNicol nei panni di un Reinfield davvero fuori di testa, Nel film Brooks si riserva il ruolo dell’eccentrico e leggendario cacciatore di vampiri Dr. Abraham Van Helsing.

Il film oltre a citare il Dracula di Bram Stoker, cita anche il film di Coppola e il classico del 1931 con Bela Lugosi. Dopo il salto vi proponiamo due video che contengono due memorabili siparietti del film, l’impalettamento nella cripta, nella scena Mel Brooks e Steven Weber (Desperation, Jenifer) nei panni di Jonathan Harker, e la sequeza della liberazione di Reinfield dal manicomio, con uno strepitoso duetto Nielsen/MacNicol.

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Bafta 2010, tutti i vincitori: The Hurt Locker batte Avatar

The Hurt Locker Bafta 2010

Ieri sera sono stati assegnati i Bafta 2010, gli oscar inglesi, e il risultato è stato schiacciante e sorprendente: The Hurt Locker ha battuto Avatar 6 a 2, portandosi a casa i premi più prestigiosi, ovvero quello per il Miglior Film e quello per il Miglior regista (Kathryn Bigelow).

Fra gli attori Colin Firth per A Single Man (“Quello che Tom Ford non sa è che ho una mail, rimasta nella mia posta in uscita, in cui gli dicevo che non potevo fare questo film. Gliela stavo per spedire, quando è arrivato l’elettricista per riparare il mio frigorifero. Non so cosa sia meglio dire, ma vorrei ringraziare quell’elettricista“) e Carey Mulligan per An Education (“Grazie davvero, ero qui un anno fa e non avrei mai immaginato di vincere neppure, tra un milione di anni. Mi piacerebbe fare un discorso come quello di Colin Firth e parlare di frigoriferi“) vengono preferiti come migliori attori protagonisti a Jeff Bridges e Sandra Bullock, mentre arrivano nuove conferme per i riconoscimenti dei non protagonisti con Mo’Nique per Precious e Christoph Waltz per Bastardi senza gloria rispettivamente miglior attrice e attore non protagonista.

Prima di lasciarvi alla lista completa dei vincitori e alla gallery (il red carpet lo trovate su Modalizer o CLICCANDO QUI) ricordiamo che: il principe William è stato nominato nuovo presidente dei Bafta; l’italiana Martina Amati ha vinto il premio per il miglior cortometraggio con il suo I do Air; Up ha nuovamente trionfato nella categoria del miglior film d’animazione.

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