The Bourne Supremacy, recensione

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Jason Bourne (Matt Damon) spietato ex-agente CIA senza alcun ricordo della sua vita da killer si è trasferito nella lontana India in cerca di un pò di pace insieme alla  sua compagna Marie (Franka Potente), che cerca di aiutarlo a ricomporre giorno dopo giorno flash, reminiscenze, incubi che tornano a galla alla rinfusa senza avere ami un senso logico o perlomeno illuminante.

Purtroppo anche se Bourne è riuscito a scampare alla caccia all’uomo di cui era diventato oggetto, ed aver momentaneamente fatto perdere le proprie tracce, l’Agenzia non molla certo l’osso, Bourne è pericoloso e fuori controllo, e perciò va eliminato, perchè fonte d’imbarazzo e letale mina vagante.

Così L’ex agente si ritrova in men che non si dica ancora braccato, a rintracciarlo un killer che pare avere legami con la mafia russa, Marie perderà la vita durante un forsennato inseguimento per seminare il nuovo predatore, la morte della donna farà scattare in Bourne la consapevolezza di dover utilizzare le sue doti e la sua preparazione per colpire al cuore l’Agenzia, all’interno della quale nel frattempo  si sta organizzando un bel complotto che lo vede come capro espiatorio di una missione miseramente fallita.

Secondo capitolo della trilogia da grande schermo tratta dai romanzi di Robert Ludlum, dopo The Bourne Identity si cambia registro e regista, ma senza vanificare il lavoro fatto nel primo capitolo dall’efficace Doug Liman.

Al timone di The Bourne Supremacy passa Paul Greengrass (Bloody Sunday, United 93), che aumenta la dose action sfumando leggermente l’intreccio spionistico, quel poco che basta per aumentare la dinamicità della messinscena senza rovinare l’impatto e l’intento dell’efficace script, che resta nelle sapienti amni di Tony Gilroy che nel curriculum sfoggia ottimi thriller come L’ultima eclissi e L’avvocato del diavolo.

Bourne in questa seconda avventura dovrà affrontare il suo passato anche attraverso una delle sue vittime e di conseguenza affrontare i devastanti effetti collaterali della sua altra vita, insomma vendetta, redenzione, complotti e azione, un sequel degno del suo predecessore, con un efficacissimo protagonista e con una  ulteriore ed intrigante digressione action.