Una sconfinata giovinezza, recensione in anteprima

Lino (Fabrizio Bentivoglio) e Chicca (Francesca Neri) sono una bella coppia professionalmente realizzata, lui è un affermato giornalista sportivo, lei una docente universitaria, i due non hanno figli, ma questo elemento causa di molte separazioni e crisi matrimoniali non ha incrinato un’armonia che con gli anni è andata invece consolidandosi, cercando l’uno nell’altra le inevitabili mancanze emotive che nel corso di oltre vent’anni di matrimonio si sono via via materializzate.

A incrinare l’equilibrio raggiunto e l’armonia conquistata in anni di convivenza arriva la malattia, imprevedibile e spietata solo come l’Alzheimer riesce ad essere, dopo alcuni sintomi che si presentano come un campanello d’allarme che anticipa l’inevitabile, la memoria di Lino viene lentamente erosa sino a che per lui comincia una lenta e irreversibile regressione verso un oblio che presto ne cancellerà ogni ricordo.

Chicca diventerà ancora una volta per il marito un punto di riferimento, una memoria condivisa da cui poter attingere ricordi di un amore forte che fungerà da legame anche quando muterà in una sorta di cordone ombelicale che trasformerà la compagna in figura materna e i ricordi d’infanzia nell’unica vita vissuta.

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I bruttissimi, Bambola

locandina (300 x 459)Oggi per i film da evitare scegliamo Bambola, piccolo scult all’insegna del pecoreccio che vede protagonista Valeria Marini, che come la collega Alba Parietti ne Il macellaio di Aurelio Grimaldi tenta la strada dell’erotico d’autore, affidandosi per il suo debutto da protagonista al regista catalano Bigas Luna.

Dopo la morte della madre per una fuga di gas, ma visto il risultato della pellicola pensiamo ad un liberatorio suicidio, la procace Bambola vive con il fratello omossessuale a Comacchio dove gestisce una pizzeria, dopo un tragico incidente che coinvolge un amico a cui seguiranno violenze carnali e drammi della gelosia per Bambola, come per gli spettatori la fuga sembrerà l’unica via d’uscita.

Luna pur esperto del genere si lancia in una mission impossible, far recitare la Marini pretendendo da quesr’ultima inarrivabili registri drammatici.

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Danni collaterali, recensione

collateral_damage []Gordon Brewer (Arnold Schwarzenegger) è un veterano del corpo dei vigili del fuoco di Los Angeles che assiste impotente ad un attentato in cui un autobomba dilania moglie e figlioletto di fronte ai suoi occhi, ma il problema per l’uomo non sarà la dolorosa elaborazione del lutto, ma il comportamento di governo e autorità che lo informeranno che l’attentatore conosciuto come Il lupo la farà franca.

Danni collaterali, così FBI e CIA considerano moglie e figlio di Brewer che decide di partire per una spedizione punitiva in solitaria nel bel mezzo della giungla Colombiana a caccia del famigerato terrorista/guerrigliero.

Pur avendo pianificato la sua visita in Sudamerica, Brewer si scontrerà con un ambiente selvaggio ed ostile e con un governo che combatte contro corruzione e trafficanti di droga, qui finito in cella estorcerà prima la collaborazione di un americano e una volta uscito anche della moglie de Il Lupo, la bella Selena (Francesca Neri), Brewer porterà quest’ultima e il figlio adottivo di lei in America, perchè collabori alla cattura del pericoloso terrorista.

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Nastri d’Argento 2009, tutti i vincitori: quattro premi per Il Divo e Vincere

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Sono stati assegnati ieri sera i Nastri d’argento 2009, i premi istituiti dal sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici, dedicati al cinema italiano, che hanno decretato qualche mese fa Gomorra miglior film dell’anno.

A trionfare nella splendida cornice di Taormina sono stati Il divo di Paolo Sorrentino e Vincere di Marco Bellocchio, entrambi con quattro riconoscimenti: il primo si è portato a casa il premio come miglior regista e miglior sceneggiatura (entrambi a Sorrentino), quello per il miglior attore protagonista ritirato da Toni Servillo, quello per i produttori; il secondo ha ottenuto quello per la migliore attrice protagonista, Giovanna Mezzogiorno, per la miglior fotografia, Daniele Ciprì, per la miglior scenografia, Marco Dentici, e il miglior montaggio, Francesca Calvelli.

Buon risultato anche per Il papà di Giovanna: il film drammatico di Pupi Avati è stato premiato per i ruoli di attore e attrice non protagonista, rispettivamente Ezio Greggio e Francesca Neri. Gianni Di Gregorio, infine, è stato riconosciuto, grazie a Pranzo di ferragosto, il regista esordiente dell’anno.

Di seguito potete leggere la lista completa dei film premiati ieri sera.

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Festival International du Film d’Amour de Mons: in Belgio il galà del cinema

Dal 13 al 20 Febbraio 2009 in Belgio si svolgerà la venticinquesima edizione del Festival International du Film d’Amour de Mons, un evento che si prefige lo scopo di riunire in un’unica manifestazione il cinema d’autore ed il cinema più commerciale, proponendo al contempo eventi speciali, esposizioni di artisti ed anteprime internazionali.

Per la competizione internazionale si contenderanno il premio principale undici pellicole provenienti da tutto il mondo, a rappresentare l’Italia ci sarà la regista Anna Negri con il suo Riprendimi, protagonisti Claudio Amendola e Francesca Neri.

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Recensione: Il papà di Giovanna

Lunghi applausi del pubblico accolgono il secondo dei quattro film italiani in concorso alla Biennale di Venezia; Il papà di Giovanna, di Pupi Avati che torna in laguna tre anni dopo La seconda notte di nozze, puntando su un tema ricorrente in questa 65ma mostra: la tragedia famigliare.

Bologna 1938. Michele Casali (Silvio Orlando) si trova in una situazione disperata: la sua unica figlia, Giovanna (Alba Rorhwacher), ha ucciso la propria migliore amica e compagna di scuola per gelosia. La ragazza, ancora adolescente, grazie alla testimonianza degli psichiatri viene dichiarata insana di mente e rinchiusa nel manicomio criminale di Reggio Emilia, anziché in carcere.

Durante il periodo di isolamento quasi totale cui è sottoposta, la sola persona a occuparsi di lei è il padre, a conferma del loro particolare legame dal quale la madre, Delia (Francesca Neri), era sempre rimasta esclusa. Testimone dei terribili eventi è Sergio (Ezio Greggio), ispettore di polizia e amico intimo di Michele, da anni segretamente innamorato di Delia.

Nell’inverno del 1953, in una Bologna che sta ancora cercando di riprendersi dopo i massacri della guerra, Delia incrocia lo sguardo della figlia Giovanna, ormai guarita e come sempre accompagnata dal padre, nel buio di un piccolo cinema. La madre non avrà più incertezze: proveranno a ricominciare una nuova vita, questa volta insieme.

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65ma Mostra del Cinema: il giorno di Pupi Avati

Alla Mostra del Cinema di Venezia è il giorno de Il papà di Giovanna, il nuovo film di Pupi Avati, con Silvio Orlando, Francesca Neri, Ezio Greggio, Alba Caterina Rohrwacher, Serena Grandi. Un viaggio nei meandri più reconditi dell’esistenza umana, dove la personalità di un padre viene messa in primo piano di fronte alle sciagure dell’amata figlia.

Michele è un pittore fallito il cui unico patrimonio è la figlia Giovanna, a cui dedica tutte le sue attenzioni nell’intento di crescerla con una buona educazione e istruzione. Un giorno la ragazza uccide per gelosia, la sua migliore amica, da quel momento la sua vita cambierà e sebbene riesca a evitare il carcere, si apriranno per lei le porte del manicomio essendo stata giudicata inferma di mente.

Un cast di notevole livello, con Silvio Orlando, dall’interpretazione maiuscola a cui si va ad aggiungere la piacevole sorpresa di Ezio Greggio in un ruolo diverso dai soliti, che ha saputo fare subito suo. Conferma il suo spessore artistico anche Alba Caterina Rohrwacher, astro nascente del cinema di casa nostra.

Da segnalare il grande successo di Gake no Ue no Ponyo film d’animazione di Hayao Miyazaki. Un lungo applauso di dieci minuti ha concluso la proiezione in anteprima per la stampa.

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65ma Mostra del Cinema di Venezia: che la festa abbia inizio!

Corredata dalla scenografia del premio Oscar, Dante Ferretti, che vede al centro tre Leoni d’Oro in volo verso il nuovo Palazzo, prende il via oggi a Venezia la 65. Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica (27 agosto – 6 settembre 2008), diretta da Marco Müller e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

L’edizione di quest’anno, che pone una particolare attenzione verso le produzioni di casa nostra, prevede cinque sezioni: Venezia 65, Fuori concorso, Orizzonti, Corto Cortissimo, Questi fantasmi: Cinema italiano ritrovato (1946-1975). Verranno proiettati in concorso: 49 lungometraggi in prima mondiale, 3 cortometraggi in prima mondiale, 5 lungometraggi in prima internazionale.

Il cinema italiano è presente, tra le tante opere, con la pellicola in concorso di Pupi Avati: Il papà di Giovanna, con Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Francesca Neri, Ezio Greggio, Serena Grandi, BirdWatchers – La terra degli uomini rossi, una coproduzione italo-brasiliana diretta da Marco Bechis, con Claudio Santamaria, Alicélia Batista Cabreira, Chiara Caselli, Abrisio Da Silva Pedro, il nuovo film di Ferzan Özpetek, Un giorno perfetto, interpreatato da Isabella Ferrari, Valerio Mastandrea, Valerio Binasco, Nicole Grimaudo, Stefania Sandrelli e Il seme della discordia di Pappi Corsicato, con Caterina Murino, Alessandro Gassman, Martina Stella, Michele Venitucci, Isabella Ferrari.

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