Le 5 leggende, recensione di Rise of the Guardians

Il Polo Nord è in allarme rosso, i sogni dei bambini di tutto il mondo sono in pericolo, il malvagio Pitch (L’uomo nero) ha ordito un piano per far si che la paura alberghi in tutti loro e che nessun pargolo creda più nei Guardiani: Nord (Babbo Natale), Dentolina (la fatina dei denti), Calmoniglio (il coniglietto pasquale) e Sandman.

Lo spirito dell’inverno, Jack Frost, si troverà così convocato per unirsi alle Leggende, ritrovandosi reclutato in una guerra globale che lo vedrà ago della bilancia in uno scontro con una posta molto alta, che include anche i suoi ricordi, che Jack ha perduto e che Pitch potrebbe ridargli.

A guardare bene Le 5 leggende sembra che il regista Peter Ramsey e la Dreamworks Animation abbiano voluto confezionare una sorta di versione fantasy del cinecomic The Avengers, purtroppo il loro intento è riuscito solo in parte, perchè se le sequenze di azione abbondano, gli effetti visivi hanno del mirabolante e la caratterizzazione dei personaggi risulta godibile, la parte prettamente narrativa sembra rivolgersi ad un pubblico under 10 senza prendere in considerazione un più ampio formato family, molto più consono ad un cartoon di ultima generazione, di consueto più generalista nel target di riferimento.

Se tutto l’impalcatura visiva fa il suo dovere, durante la visione si percepisce forte la mancanza di una solida sceneggiatura che delinei le dinamiche tra i personaggi, che usi l’umorismo in maniera meno meccanica, gli elfi in questo senso fanno senza dubbio il loro lavoro, ma la somiglianza con i colleghi minions di Cattivissimo me è a dir poco imbarazzante.

Le 5 leggende sembra aver in parte vanificato un potenziale immaginifico di enorme portata, intendiamoci il film di Ramsey ha un suo indubbio fascino, riesce a creare un universo immersivo di notevole impatto visivo, sfrutta un 3D non penalizzante, insomma siamo di fronte ad un divertissiment di alto profilo, ma se ci troviamo inevitabilmente a paragonarlo ad un gioiello come Il figlio di Babbo Natale, un film capace di un’inventiva e di uno humour stratosferici, non si può certo negare che al cartoon Dreamworks manchi una marcia in più.

Nelle sale dal 29 novembre 2012

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Note di produzione: la trama è basata sulla serie di libri per bambini The Guardians of Childhood di William Joyce e sul cortometraggio The Man in the Moon realizzato da Joyce e Reel FX; tra i doppiatori originali del film c’è Hugh Jackman (Calmoniglio), mentre tra le voci italiane l’attore Francesco Pannofino (Nord/Babbo Natale); il film ha fruito di un’anteprima fuori concorso al Festival di Roma 2012, dove il regista Peter Ramsey e il boss della Dreamworks Animation Jeffrey Katzenberg hanno ricevuto uno speciale riconoscimento da Vanity Fair; il film ha fruito di un budget di 145 milioni di dollari.

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