Toy Story 5: con il ritorno di Andy si potrebbe confermare teoria

Nonostante Toy Story 3 vada avanti con l’introduzione di Bonnie e Andy che consegnano i suoi giocattoli al suo sostituto più giovane, il proprietario originale dovrebbe tornare in Toy Story 5. Non come proprietario dei giocattoli, ma come genitore del nuovo proprietario. Quando Toy Story 3 ha introdotto Bonnie, l’attenzione si è concentrata maggiormente sul presunto significato del franchise: l’inevitabilità del cambiamento (attraverso la morte o la maturità) e i giocattoli che necessitano di andare avanti rispetto al passato. Tutto ciò ha decostruito l’intera idea di appartenenza. La Pixar stava dicendo ai genitori che guardavano con i loro figli che tutte le cose cambiano, e proprio come Andy è cresciuto dalla sua dipendenza dai suoi giocattoli, così anche i loro figli nel mondo reale avrebbero superato il sostegno dei loro genitori.

Poi il finale di Toy Story 4 ha cambiato di nuovo il significato, suggerendo che i giocattoli avevano solo bisogno di libertà, che sembrava sempre un cerotto su una ferita piuttosto considerevole, perché ignorava il fatto che i primi due film erano sempre stati incentrati su appartenenza. E per una buona ragione. In fondo, Toy Story e Toy Story 2 sono film sani e divertenti con messaggi più profondi e oscuri sull’inevitabilità della mortalità e del cambiamento. Il loro edificante messaggio finale riguardava non solo l’affrontare quell’inevitabilità, ma nel frattempo godersi la vita. Woody si rende conto che verrà sostituito o buttato via, ma sceglie di vivere il momento. È un messaggio positivo che è abbastanza maturo da accettare di avere un lato terrificante.

Ma poi Toy Story 3 e 4 hanno cambiato le sorti e si sono allontanati dal messaggio originale, suggerendo che andava bene se la mortalità fosse inevitabile e tutto sarebbe cambiato ad un certo punto, tutti avrebbero comunque avuto un bel reset a portata di mano, quindi non spaventiamoci morte. Il problema è che l’artificio mina tutto il significato dei primi due film, introducendo due diverse reti di sicurezza che sono molto meno coraggiose del significato di Toy Story 2 in particolare.

Se Toy Story 5 reintroducesse Andy e lo facesse diventare il nuovo proprietario dei suoi vecchi giocattoli per trasmetterli ai suoi figli, seguirebbe una tendenza del mondo reale che giustificherebbe il suo ritorno. Considera le IP su cui si basa l’intero modello di business della Disney: animazione Disney, Pixar, Star Wars, Marvel… sono tutte intergenerazionali. Ognuno di essi viene tramandato da genitore a figlio (o almeno questa è la speranza), e Andy, volendo riconnettersi con i suoi vecchi giocattoli per condividere il suo legame nostalgico con i suoi figli, riunirebbe le idee del destino e della condivisione dei giocattoli tra le famiglie. Se Jessie appartenente alla madre di Andy fosse stata poi aggiunta al canone Pixar, ciò potrebbe anche spiegare facilmente perché Andy si è ritrovato con un cappello identico a quello di Jessie in una coincidenza altrimenti inspiegabile.