Il postino, recensione

Mario Ruoppolo (Massimo Troisi) figlio di pescatori vive sull’isola di Procida in cui da poco si è trasferito il grande poeta cileno Pablo Neruda (Philippe Noiret)  in esilio forzato dal suo paese e sarà proprio a Mario che verrà assegnato il compito di recapitare e ritirare le lettere scritte e ricevute dal poeta. Mario consegnando la posta al poeta tutti i giorni, resterà sorpreso ed affascinato dalle numerose ammiratrici che scrivono all’uomo e decide così di acquistare un libro del poeta per scoprire quale sia il suo segreto.

Mario ben presto avrà un gran bisogno dei consigli e dell’esperienza dello scrittore visto che innamoratosi perdutamente della bella Beatrice (Maria Grazia Cucinotta) dovrà lottare con la propria timidezza e sarà proprio Neruda che per aiutarlo ad uscire dal suo guscio lo spingerà a comporre versi, instaurando con Mario un legame d’amicizia molto profondo e quando Mario riuscirà, nonostante i numerosi ostacoli a sposare la sua Beatrice vorrà l’amico al suo fianco come testimone di nozze prima che il poeta, revocato il suo esilio possa finalmente far ritorno in patria.

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Una botta di vita, recensione

Due pensionati, Elvio Battistini (Alberto Sordi) e Giuseppe Mondardini (Bernard Blier), stanchi di passare l’ennesimo afoso ferragosto a fissar mosche e abbandonati dalle rispettive famiglie, decidono di concedersi una fuga in automobile diretti in quel di Bordighera per trovare un amico. I due improvvisati compagni di viaggio provengono da mondi piuttosto diversi, colto ed elegante Giuseppe, genuino e piuttosto terra terra Elvio che però può vantare un eroico gesto durante la guerra che gli è costato una gamba.

Purtroppo la tappa a Bordighera non avrà l’esito sperato perchè l’amico da incontrare è morto, ma fatte le condoglianze di rito alla vedova e ripreso il viaggio, la coppia di allegri vegliardi incrocerà una bella ragazza che scroccando un passaggio porterà i due a sconfinare in Francia dove il riluttante Elvio, che ha qualche conto in sospeso con gli abitanti d’oltralpe, verrà convinto dall’amico viveur a cogliere l’attimo e tra grigliate sulla spiaggia e presunte nottate di sesso sfrenato, tra i due ben presto i nodi verranno al pettine e la resa dei conti, oltre che esilarante sarà alquanto rivelatoria.

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E’ morto Alain Corneau

E’ morto ieri all’età di sessantasette anni, dopo una lunga lotta contro il cancro, il regista e sceneggiatore francese Alain Corneau estimatore da sempre del cinema americano e in particolare del genere noir, Corneau era divenuto famoso negli anni’70 grazie a una serie di film di genere tra i quali il poliziesco Police Python 357 e il noir La minaccia.

Negli anni ’80 sbanca i botteghini francesi con il dramma bellico Fort Saganne con il quale partecipa fuori concorso al Festival di Cannes, nel cast Catherine Deneuve, Philippe Noiret, Sophie Marceau e Gerard Depardieu ed è proprio con quest’ultimo che realizzerà nel 1991 uno dei suoi lavori più noti, la biopic Tutte le mattine del mondo che nel ’92 si guadagna in patria 7 César su 11 nomination, tra i quali miglior film e miglior regista.

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Recensione: Le spiagge di Agnès

Les Plages d’Agnès, fuori concorso alla 65esima Mostra internazionale del cinema di Venezia è un’originale autobiografia tra luoghi vissuti e di fantasia. All’età di ottant’anni la regista Agnès Varda decide di filmare le spiagge che ha conosciuto e frequentato. Varda racconta le età della sua vita vagabonda, piena di curiosità, di amici e il grande amore con il regista Jacques Demy scomparso nel 1990.

Di ritorno alle spiagge per l’appunto, che tanta parte hanno avuto nella sua vita, Varda inventa una sorta di cinema auto-documentario. Agnès mette in scena se stessa attraverso stralci dei suoi film, immagini e reportage. Condivide con emozione e senso dell’umorismo il suo esordio come fotografa di scena e innovativa e precoce regista, il suo femminismo, i suoi viaggi a Cuba, in Cina e negli Stati Uniti, la sua vita famigliare e quella da produttrice indipendente. Una donna libera e curiosa.

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