La finestra di fronte, recensione

Giovanna (Giovanna Mezzogiorno) madre di famiglia con due figli, un lavoro che non ama e un marito (Filippo Nigro) che passa da un impiego precario all’altro, fantastica sul bel Lorenzo (Raoul Bova), dirimpettaio funzionario di banca che ogni sera spia dalla finestra della sua cucina prima di andare a coricarsi.

Un bel giorno Giovanna si ritrova in casa un anziano signore in stato confusionale (Massimo Girotti) che il marito ha deciso di ospitare, almeno sino a quando non si farà luce sulla sua identità, visto che l’uomo sembra aver perduto gran parte della memoria.

Questo misterioso intruso creerà non pochi problemi al già traballante ménage famigliare della coppia, così Giovanna impaziente di liberarsi dell’inatteso ospite proverà ad occuparsi lei di rintracciarne indirizzo ed eventuali famigliari ed inaspettamente troverà un aiuto proprio in Lorenzo con il quale scoprirà che l’uomo, che dice di chiamarsi Simone, probabilmente è stato in un campo di concentramento durante la guerra.

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Saturno contro: recensione

la-locandina-di-saturno-contro-36726La casa di Davide (Pierfrancesco Favino), uno scrittore di fiabe è un vero porto di mare, tra le sue mura gravita la strana e un pò pazza famiglia che l’uomo si è costruito negli anni e che rappresenta per lui il fulcro della sua vita insieme al suo compagno Lorenzo (Luca Argentero).

Lorenzo durante una serata tra amici ha un malore, purtroppo ne segue un coma e la repentina morte, Lorenzo perde così velocemente il suo compagno che non riesce a farsene una ragione e la situazione che ne seguirà coinvolgerà inevitabilmente i suoi amici ed i loro ancor più delicati equilibri messi a dura prova dall’improvviso bisogno di risposte di Lorenzo.

Così attraverso una specie di catartica riunione virtuale tutti metteranno in discussione tutti, i problemi, i rancori e le cose non dette troveranno un naturale sfogo e chi ha perso la strada ed i riferimenti, alla fine grazie all’amicizia e alla solidarietà, potrà  in qualche modo ritrovarli, metabolizzando il dolore, con la consapevolezza però che da alcune ferite non si guarisce mai del tutto.

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Recensione: Un giorno perfetto

Primo film italiano a competere per il Leone d’oro a Venezia: Un giorno perfetto, di Ferzan Ozpetek, scritto con Sandro Petraglia, tratto dal romanzo di Melania Mazzucco.

Per la prima volta il regista de La finestra di fronte si misura con una storia che non porta la sua firma e con un mondo segnato dalla tragedia più estrema.

Emma e Antonio, sposati con due figli, sono separati da circa un anno. Antonio vive da solo nella casa dove abitava con la moglie, mentre Emma è tornata da sua madre, portando con sé i bambini. Poi, una notte qualunque, una volante viene chiamata nel palazzo e la polizia si accinge a fare irruzione nell’appartamento da cui qualcuno ha sentito provenire gli spari.

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