I corti J-Horror del regista di The Grudge

Oggi per lo spazio cortometraggi vi vogliamo proporre due clip tratte dal progetto Gakko no Kaidan G di Takashi Shimitzu, il regista di The grudge e Ju-on ripropone le tipiche atmosfere da J-Horror in due corti che si ricollegano proprio alla fortunata saga di Ju-on Rancore.

La longeva serie che ha da poco celebrato i dieci anni è composta da due direct-to-video made in Japan, due lungometraggi per il grande schermo prodotti sempre in Giappone, un remake americano e due sequel sempre statunitensi, a cui si aggiungono i due  lungometraggi girati nel 2009 per celebrare in patria il decennale della saga e i due cortometraggi Katasumi e 444-444-4444 entrambi precedenti al debutto ufficiale della serie che fungono da vero e proprio prequel.

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BIFFF 2010, Bruxelles International Fantastic Film Festival

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Imperdibile appuntamento per gli appassionati di cinema fantastico, thriller ed horror quello che si svolgerà dall’8 al 20 aprile in Belgio con la ventottesima edizione del Bruxelles lnternational Fantastic Film Festival, che come ogni anno, oltre ad una ricca programmazione, offre una serie di illustri ospiti d’onore che sono uno dei punti di forza della rassegna interamente dedicata al cinema di genere.

Quest’anno la lista degli invitati è davvero ghiotta, al festival interverranno il regista francese Luc Besson che presenterà in anteprima mondiale la sua ultima produzione, il kolossal fantasy tratto da una famosa serie di fumetti  Les aventures extraordinaires d’Adèle Blanc-Sec, oltre a Besson ci saranno anche l’attore Lance Henriksen e il regista Harry Kumel, entrambi premiati con un riconoscimento speciale alla carriera, in occasione delle due premiazioni, proiettati l’atteso fantasy Solomon Kane di Michael J. Bassett, e il remake La città  verrà distrutta all’alba di Breck Eisner, pellicola che vede in veste di executive George Romero regista dell’originale del 1973, che ha supervisionato ed  approvato l’intera operazione.

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The ring & Co.: storie di fantasmi orientali-Parte prima

Il cinema orientale ha nutrito negli ultimi anni la nostra fame di brividi, che il cinema americano con le sue ultime produzioni non riusciva a soddisfare pienamente. Tutta la sequela di nuovi autori  orientali, in parte americanizzati quasi subito e riletti in decine di remake hanno fatto dell’horror orientale un vero e proprio caso cinematografico.

Prima di tutto stabiliamo alcuni punti fermi, l’horror orientale lavora sull’inconscio e sulle paure ataviche che ci portiamo dietro fin dall’infanzia, che lo stile usato sia coreano, cinese, giapponese o thailandese, comunque si limita il gore e si spinge l’acceleratore su una serie di input sensoriali  e suggestioni che il regista sobilla negli spettatori utilizzando non l’effettaccio splatter classico od il sobbalzo dalla sedia tipico dei prodotti occidentali, ma inquietanti figure femminili dalle posture deformanti, effetti sonori ricercatissimi o ansiogeni silenzi, insomma inquietudini latenti che universalmente legano l’inconscio collettivo dell’uomo.

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