Coppie artistiche: gli attori-feticcio da Johnny Depp a Ryan Gosling

Sono almeno tre le coppie che calcheranno il red carpet degli Oscar. Non parliamo di gossip amorosi ma dei sodalizi artistici tra attore e regista: Michael Fassbender e Steve McQueen, Toni Servillo e Paolo Sorrentino, e quello ormai di lunga data tra Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese.

Dark Shadows, 5 immagini con Johnny Depp (6)

La storia dei cosiddetti attori-feticcio non è recente ma ha inizio moltissimo tempo fa, e le ragioni che spingono un regista a scegliere sempre lo stesso attore sono vari.

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Il grande sentiero, recensione

locandinaUna tribù di circa trecento Cheyenne viene confinata all’interno di una riserva dell’oklahoma che però si rivela inadatta a mentenerli in vita e ormai arida e senza risorse sfruttabili. Consapevoli che ben presto potrebbero morire d’inedia, e oramai certi che una fantomatica commissione governativa promessa dal governo non arriverà mai, la tribù si incammina percorrendo duemila chilometri per raggiungere le terre un tempo abitate dai loro avi.

L’esercito saputo dell’esodo in massa affida al capitano Thomas Archer (Richard Widmark) il compito di riportare indietro i Cheyenne e nel caso sedarne con la forza un’eventuale ribellione, ma la tribù strematà dalle fatiche del lungo viaggio e a corto di acqua e cibo in principio si arrende alla truppa.

Purtroppo per l’ennesima volta l’esercito e il governo americano continuano ad essere indifferenti alle loro richieste, ed in un moto di rabbia i Cheyenne si danno alla fuga, ribellandosi ai soldati nonstante il rigido inverno e le precarie condizioni fisiche. Il capitano Archer colpito dal loro coraggio e consapevole dell’impossibiltà della tribù di sopravvivere a quel viaggio, si farà intermediario con il governo perchè le loro richieste vengano esaudite.

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Sentieri selvaggi, recensione

1725_big1868, la guerra di secessione americana è ormai giunta al termine da qualche anno, c’è il ritorno a casa dei soldati,, tra questi Ethan edwards (John Wayne), che porta con se il fardello della guerra, un passato doloroso e un amore mai sopito per Martha, la moglie di suo fratello AAron. La famiglia riaccoglie il reduce, ma la vita per Ethan non sarà più la stessa.

In casa la situazione è tesa, Aaron lancia accuse di tradimento e diserzione all’indirizzo del fratello, lo provoca, in realtà cerca una verità che ormai per lui è consapevolezza, cerca la confessione di una relazione tra lui e la moglie Martha, ma Ethan non raccoglie la provocazione e zittisce il fratello con alcnue monete d’oro. La mattina dopo Ethan e il nipote Martin, figlio adottivo di origini pellerossa del fratello, vengono conivolti dal reverendo e sceriffo Clayton nella  caccia ad una pericolosa banda di pellerossa Comanche che terrorizzano la comunità.

Purtroppo appena i due si allontanano dal ranch, i Comanche trucidano la famiglia di Ethan, rapendo le due nipoti Lucie e debbie, deciso a vendicarsi Ethan organizza una missione di recupero facendo subito intendere al gruppo che difficilmente le due ragazze sopravviveranno, ma che lui comunque farà giustizia.

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E’ morto Karl Malden

streetssf5-hiSi è spento ieri, all’eta di 97 anni, l’attore Karl Malden, noto al grande pubblico per il premio Oscar conquistato per il ruolo di Mitch nel classico Un tram che si chiama desiderio di Elia Kazan, e per la serie tv Le strade di San Francisco dove venne affiancato da un giovanissimo Michael Douglas.

Una faccia da duro, particolarità fisica dovuta in parte al suo naso da pugile, rotto in gioventù, che ne fa un prezioso caratterista. La lunga carriera di Malden si snoda per un trentennio, dopo l’esordio nel 1940 in Non desiderare la donna d’altri, il suo periodo cinematografico lo vede recitare per grandi registi, con Elia Kazan in Fronte del porto, Afred Hitchcock in Io confesso e John Ford ne Il grande sentiero.

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Festival di venezia dalla trentunesima alla quarantesima edizione: dalla vittoria di Visconti fino a I Cancelli del Cielo

Quando questi dieci anni saranno passati, di me sarà rimasto qualcosa di importante, me lo sento. Non importa se di nuovo è Agosto e le cose sembrano identiche a come erano due o tre anni fa. Scricchiolante, l’asfalto sornione in siesta intorno alla laguna si prepara a un altro decennio di festeggiamenti cinematografici.

Anche lui sa che il tempo passa,e trasforma le cose in modo da dare anche qualche possibilità di riprendersi, almeno a volte. Chiudo gli occhi e inspiro il desolato fervore, come se in qualche modo riuscissi a bucare lo spazio-tempo e a essere qui, nello stesso luogo, ma in un tempo spostato, anche di poche ore: questa sera.

Mentre Luchino Visconti si lecca le ferite per la seconda volta, mi rendo conto che a volte l’emozione mi fa dimenticare chi sono, e a volte anche cosa sono; spero solamente, visto che sono così confuso, che la mia natura sia tale da permettermi di entrare nella grande sala, dove potrò vedere proiettati, su uno schermo enorme, i sogni più belli.

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Festival di venezia dalla prima alla decima edizione: dalle origini a Bengasi

Non credo che la Biennale di Venezia abbia bisogno di alcuna presentazione. Si tratta infatti di una delle istituzioni culturali più importanti e note del globo, nonchè, udite udite, il festival cinematografico più antico del mondo! Il festival è nato infatti nel 1932. Pensate a quel momento decisivo. Oggi ne parlano tutti, ma io quasi li vedo, il presidente della Biennale di Venezia, il conte Giuseppe Volpi di Misurata, Antonio Maraini, lo scultore e segretario generale, Luciano De Feo, il segretario generale dell’Istituto internazionale per il cinema educativo, tutti lì, riuniti attorno a un tavolo, che annuiscono tutti convinti e consapevoli del futuro successo della manifestazione.

Tutto è iniziato nei lontani anni ’30. Cosa vi viene in mente, se vi dico anni ’30? A me non molto, a parte il fatto che Indiana Jones era nel pieno della sua forma. Ma se la macchina del tempo ci portasse lì, sicuramente ci porterebbe a Venezia, in quel remoto e ingiallito 1932. Ci troviamo sulla terrazza dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, ma ancora non si tratta di una rassegna competitiva. L’inizio è valoroso, e vengono già proposti quelli che diverranno veri e propri classici.

E come simbolo del cambiamento, vince Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Fredric March, sia nella categoria Migliore Attore, sia in quella relativa alla storia migliore. Miglior regista invece è il sovietico Nikolaj Ekk per il film Il cammino verso la vita, mentre il film più divertente è A noi la libertà di René Clair. La cosa più pazzesca è che è stato menizonato anche – si – Topolino, Mickey Mouse. Sempre sulla breccia, il topastro.

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