Paranormal Activity 4: 10 bambini da horror

Oggi prendiamo spunto dall’uscita nelle sale di Parnormal Activity 4 (la nostra recensione del film) per stilare una delle nostre classifiche speciali, stavolta dedicate a 10 bambini protagonisti di altrettanti horror. Naturalmente svetta in classifica la Megan di Linda Blair nel classico L’esorcista, ma non potevano mancare sul podio la graziosa Carole-Anne di Poltergeist e l’Anticristo Damien de Il presagio.

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Esorcismo e possessioni al cinema

Esce quest’oggi nelle sale italiane L’ultimo esorcismo, pellicola che torna ad esplorare in formato reality il prolificissimo filone delle possessioni demoniache in celluloide tanto caro al cinema di genere, che in oltre un trentennio ha saputo sfruttare ataviche suggestioni pseudo-mistiche miscelando folklore, superstizione e religione allestendo su grande schermo un teatrino delle ombre che non manca di volta in volta,  a prescindere dalla qualità delle singole pellicole, di regalare qualche piacevole brivido.

Cosa funzioni tanto in questo genere di pellicole che si sono create una propria identità cinefila all’interno dell’affollatissimo cinema di genere è presto detto, la componente ansiogena dei contenuti, la possessione vissuta come un vero e proprio contagio, con tanto di sintomatologia e raccapriccianti mutazioni fisiche che portano il pensiero ad un virus sovrannaturale o ad un oscuro disagio psichico da cui non ci  sono difese e che può colpire chiunque e dovunque.

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L’esorcista è il miglior film horror di tutti i tempi

Con halloween è arrivata l’immancabile classifica degli horror più belli di tutti i tempi e a trionfare, manco a dirlo è stato quello di William Friedkin, L’esorcista, film del 1973, che racconta gli inquietanti momenti di possessione di Regan (Linda Blair), di cui anche i muri, se potessero parlare, racconterebbero la storia.

La motivazione, che l’ha visto prevalere su capolavori del calibro di Shining (secondo)di Stanley Kubrick (tratto dal romanzo di Stephen King) e Alien (terzo) di Ridley Scott, è la sua capacità di infrangere numerosi tabù (il film è blasfemo, disinibito e sono presenti parolacce), unita all’alla numerosa presenza di particolari horror, mescolati ad una storia religiosa.

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